Chiariamo fin da subito: la classifica degli edifici più brutti del mondo è stata elaborata secondo giudizio oggettivo. Non ha nulla a che fare con i progettisti di tali edifici. Benché siano state considerate esteticamente brutte, restano comunque delle opere edilizie che esprimono una concezione di architettura particolare. Un risultato finale stilisticamente sconcio può essere frutto di un interesse, da parte del progettista, più tecnico che estetico.
Ci siamo dedicati spesso ai record in positivo: Mjostarnet il grattacielo in legno più alto del mondo, Raffles City Chongquin il grattacielo orizzontale più alto del mondo e della Jeddah Tower. Abbiamo quindi cercato quali sono quelli che meritano di stare nella classifica dei dieci edifici più brutti del mondo. Tra questi ne spunta uno made in Italy.
Questo complesso di appartamenti si trova a Seattle. Li dove si erge la maestosa Space Needle spunta questo edificio sgraziato. Il progetto prese vita nel 2013 nel quartiere più frequentato della città. Il progettista fu ispirato dal figlio che giocava con i lego, anche se ci viene difficile da pensare viste le curve metalliche.
Più conosciuto come Chang Building, questo edificio si trova a Bangkok in Thailandia. Il progetto fu realizzato da una cooperazione tra Dr Arun Chaisaree e l’architetto Ong-ard Satrabhandh. Nonostante la bruttezza dell’edificio, nel 2011 fu inserito tra i 20 grattacieli più iconici del mondo. la struttura, che ricorda molto la forma di un elefante, è alto 102 metri ed è formato da 7 parti: Torre A, Torre B (ad uso uffici), Torre C (ad uso residenziale), un piano dedicato alle suite, una parte adibita a palestra e piscina, garage e una porzione dedicata allo shopping.
Più che un edificio sembra lo stato evoluto di Jeeg Robot d’acciaio. Eppure, a dispetto del nostro giudizio, al progettista è stato assegnato il primato al Concorso Internazionale di Design in Giappone nel 1988 per la realizzazione di tale opera. L’edifico ospita la facoltà di architettura a Tokyo ed è considerato uno dei massimi esponenti dell’architettura post-moderna giapponese.
Il famoso grattacielo di Milano prende il nome dalla piazza in cui essa è posta, intitolata al governatore spagnolo de Velasco. Un grattacielo di 26 piani che è tutelato dalla Soprintendenza ai beni culturali. 18 piani sono adibiti ad uffici e negozi, gli altri 8 ad uso residenziale. La caratteristica stilistica del grattacielo è la forma a fungo dovuta all’espansione della planimetria degli ultimi piani.
La bruttezza di questo edificio è dovuto al fatto che… non ha finestre. Prende il nome dalla via in cui è situato a New York. Un colosso di 170 metri che raffigura tutta la crudezza del cemento armato.
Un gigantesco capitello ionico si erge su un complesso per metà acciaio e metà cemento. Basta questo per descrivere un obbrobrio. Merita, decisamente, la copertina.
Immaginate di fare un picnic in un parco con questo fantastico sfondo. L’edificio si trova in Ohio ed è la sede di una nota industria che produce, ovviamente, cestini.
Li avete notati?. Ebbene si. La bruttezza di questo edificio non si ferma alla sola torre, si concentra sui dettagli alquanto macabri. Sulla torre principale, infatti, sono posizionate delle sculture giganti che raffigurano bambini. L’unico punto a favore è che dalla punta di tale torre è possibile vedere Praga a 360 gradi.
Situato in Spagna, il Mirador è un complesso di appartamenti incastonati a mò di costruzione Lego. Qui un portale dedicato.
In Cina è possibile trovare un gigantesco “oblò” progettato da C. Y. Lee (famoso per il Taipei 101, il quinto grattacielo più alto al mondo). La struttura ospita uffici e la struttura vuole ricordare la vecchia moneta Cinese.
E voi, cosa ne pensate? Trovate che alcuni di questi siano stati posizionati ingiustamente in questa classifica? Ne avete visti di peggiori? Fatecelo sapere nei commenti.