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Guida alla progettazione di un intervento Superbonus 110%

Ecco la prima Guida alla progettazione di intervento Superbonus 110%. Prima di tutto, conviene? Ovviamente sì, i motivi per approfittarne sono molteplici. Dal punto di vista del cittadino, investire sulla propria casa non solo porta all’incremento del valore del bene, ma la renderebbe più sicura e soprattutto più efficiente. Gran parte del patrimonio edilizio italiano ha una classe energetica che oscilla tra la G e la D, quindi i consumi in termini di “gas e luce” sono molto alti. Usufruire degli incentivi statali porterebbe a ridurre la bolletta di casa del gas, potenzialmente, oltre il 40%.

Dal punto di vista del Governo italiano, investire nella messa in sicurezza sismica potrebbe significare riduzione del rischio e delle perdite economiche in caso di sisma. Mentre investire nell’efficientamento energetico e nel rinnovabile potrebbe aumentare l’indipendenza energetica dai paesi esteri e diventare leader mondiale nella sostenibilità ambientale. Tutto ciò ha anche l’effetto positivo di mettere in moto un settore, quello edile, che per troppo tempo ha patito la crisi economica.

In giro si vedono tantissimi siti che rispondo alle domande frequenti sui nuovi incentivi statali. Questa però è la prima vera guida alla progettazione di un intervento Superbonus 110%. Non indagheremo sui cavilli burocratici che insistono sul “bonus”, ma analizzeremo un offerta tecnica completa, che sfrutti sia gli interventi cosiddetti “trainanti” che quelli “trainati”. Eviteremo di trattare l’intervento di miglioramento strutturale dando appuntamento a prossimi articoli. Suggeriamo la lettura della tecnologia chiamata “Cappotto Sismico” che unisce l’isolamento all’involucro edilizio al miglioramento delle prestazioni strutturali.

Le piante del edificio oggetto di analisi

La prima guida alla progettazione di un intervento Superbonus 110%

Si ricorda che gli tra gli interventi cosiddetti “trainanti” ci sono il cappotto termico, il miglioramento sismico e la sostituzione dell’impianto di riscaldamento/climatizzazione. Tra quelli “trainati”, ovvero realizzabili solo se si compiono uno dei due precedenti, rientrano: misure per l’abbattimento delle barriere architettoniche, istallazione di impianti fotovoltaici, solare-termici, di sistemi di accumulo e di colonnine per la ricarica elettrica veicolare e la sostituzione degli infissi esterni. Si farà riferimento ad un edificio unifamiliare immaginario, caratterizzato da due piani fuori terra e che ipotizziamo sia collocato in provincia di Avellino, nel comune di Sirignano. La scelta è puramente casuale, effettuata in base al clima del luogo. Il cliente, per poter avviare la pratica, deve presentare al tecnico determinati documenti, ovvero:

  • Atto di compravendita o un titolo equipollente di diritto reale sul bene
  • Visura e planimetria catastale
  • Attestato di Prestazione Energetica
  • Concessione edilizia o pratiche di condono

La prima operazione da effettuare è analizzare i dati climatici estrapolando le temperature massima e minima annuale e il grado igrometrico di picco. Successivamente va individuata la zona climatica, poiché in base ad essa verrà assegnato un valore minimo di trasmittanza unitaria Uw da rispettare secondo il D.M. del 26 Giugno del 2015. In particolare ci troviamo in zona climatica D, che corrisponde ad un minimo di Uw=0,32/0,26 W/m2K, per gli elementi opachi, e 1,80 W/m2K per i serramenti. L’edificio è caratterizzato da una struttura in muratura portante in pietra di tufo grigio, ha quindi un’ottima inerzia termica, essendo essa dipendente dalla massa, mentre una cattiva resistenza al passaggio di calore. Dall’attestato di prestazione energetica si evince che il manufatto è di classe F, a causa anche dell’utilizzo di un impianto a basso rendimento e una caldaia tradizionale a gas metano.

I prospetti

Il progetto e il superamento di due classi energetiche

Entriamo ora nel cuore della guida alla progettazione di un intervento 110%. Il cappotto termico, essendo una muratura in tufo grigio, deve garantire l’isolamento ma anche la giusta traspirazione, per permettere il passaggio dell’aria umida da risalita dal terreno, caratteristiche tipica di questa tipologia costruttiva. Per questo è stato usato un pannello di sughero autoespanso e una rifinitura in intonaco di gesso traspirante. La trasmittanza unitaria del pacchetto muratura+cappotto è il reciproco della somma tra il rapporto di ogni conducibilità termica del singolo materiale presente, più il proprio spessore. Di seguito la tabella dimostrativa.

E’ stata verificata anche la parete al passaggio di vapore, accertando che la pressione presente in corrispondenza di ogni interfaccia si minore di quella critica di condensa. Tale procedura è necessaria per non formare acqua all’interno del cappotto che renderebbe vano l’intervento. Importante è anche garantire uno sfasamento termico in ore per far sì che il calore interno accumulato non si disperda velocemente. Però, grazie alla muratura di tufo che possiede un’elevata inerzia termica, si è raggiunto uno sfasamento dell’onda termica di 21h, di molto superiore al valore minimo consigliato di 10h. Tale procedimento è stato effettuato anche per l’isolamento del tetto a falde inclinato. Una caldaia a condensazione sostituisce quella a gas metano presente e un impianto di riscaldamento pavimento istallato in entrambi i piani quello con termosifoni.

Tabella riassuntiva della verifica dell’intervento sulla chiusura verticale esterna

Gli interventi “trainati” effettuati

Essendo una villa a due piani, è stato scelto di istallare un montascale interno e due rampe esterne per vincere tutti i dislivelli presenti. Di fianco è presente un garage pertinenziale all’interno del quale è stata istallata una colonnina di ricarica elettrica per veicoli con doppia presa. Sul tetto è stato istallato un impianto fotovoltaico da 6 kW/h con un sistema di accumulo di 6,6 kW/h, così da azzerare della bolletta. I pannelli fotovoltaici, essendo in una zona in cui in inverno sono previste precipitazioni nevose, si consiglia debbano resistere ad un peso ben più grande dei minimi di legge (2400 Pascal).

Per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria è stato istallato un impianto solare termico di piccola dimensione sulla copertura del Garage. I serramenti esterni presenti allo stato di fatto erano monostrato senza camera d’aria con infisso in legno. Il progetto prevede sempre l’uso del legno ma con taglio termico e vetro stratificato con camera, di trasmittanza unitaria minore di 1,8 W/m2K.

Il costo dell’opera della guida alla progettazione di un intervento Superbous 110%

Secondo le linee guida l’intervento deve avere un costo massimo di 257.600€. Gli interventi per l’abbatimento delle barriere architettoniche, però, non hanno limiti di spesa. Con tale progetto la bolletta del gas è ridotta al minimo e quella elettrica è totalmente azzerata! Per ogni operazione effettuata, essendo questa una villa unifamiliare, si hanno i seguenti importi massimi:

  • 50.000€ per l’isolamento dell’involucro edilizio
  • 30.000€ per la sostituzione dell’impianto di condizionamento invernale
  • Abbattimento delle barriere architettoniche senza limite di spesa
  • 60.000€ per la sostituzione di infissi
  • 60.000€ per l’istallazione di un impianto solare termico
  • 48.000€ per l’istallazione di un impianto fotovoltaico
  • 6.600€ per l’istallazione di un sistema di accumulo
  • 3.000€ per l’acquisto di una colonnina di ricarica elettrica dei veicoli

I costi sono stati verificati con l’ausilio del prezzario regionale della Campania, con i prezzi ribassati del 5% essendo questo un mercato privato e non pubblico. Per questo è stata anche verificata la bontà della misura e la grande convenienza dell’intervento. Nel caso si volesse intervenire con un progetto di miglioramento sismico l’importo massimo supplementare sarebbe di 96.000€, raggiungendo la cifra di 353.600€.

Published by
Marcello Raiano