Architettura

I mini appartamenti modulari in tubi di cemento a Hong Kong

Negli ultimi anni Hong Kong sta vivendo una delle peggiori crisi immobiliari del mondo a causa di un improvviso aumento della popolazione, da cui scaturisce una forte domanda di alloggi. I prezzi delle proprietà immobiliari sono però alle stelle, i terreni sui quali edificare sono sempre più scarsi e gli spazi disponibili sono davvero limitati, a causa della selvaggia speculazione urbanistica che ha investito gran parte dei paesi dell’est Asiatico dagli anni 2000 ad oggi.

I prezzi degli immobili sono talmente alti che un singolo posto auto viene venduto per 664.000 $ all’anno; per questo la maggior parte della popolazione, tranne ovviamente i più ricchi, vive in affitto in appartamenti da pochi metri quadri e in condizioni igienico sanitarie precarie. A testimonianza di questo, nel 2017 il Demographia International Housing Affordability Survey ha classificato Hong Kong come il mercato immobiliare meno abbordabile al mondo. La soluzione alla carenza di appartamenti abbordabili e di spazi in cui costruirli però c’è, e viene dall’architetto James Law.

OPod Tube Housing

Law ha ideato un prototipo di micro abitazioni a basso costo che potrebbero essere inserite tra gli spazi vuoti degli edifici cittadini. Il loro nome è OPod Tube Housing e sono dei veri e propri tubi in cemento utilizzati per le condotte dell’acqua, ciascuno di diametro 2,5 metri, trasformati in case da 9,29 metri quadrati.

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L’idea che Law ritiene vincente è che, sfruttando tubi già prodotti in serie per altri scopi, gli OPod siano potenzialmente economici, ben progettati e, poiché in calcestruzzo, molto resistenti e con buone proprietà isolanti. Dato che ogni unità pesa circa 20 tonnellate e possono essere sollevate facilmente con gru di medie dimensioni, James Law immagina che queste strutture tubolari possano essere ammucchiate l’una sull’altra fino a quattro volte senza supporti aggiuntivi, creando case economiche per i giovani nelle aree libere del centro città di Hong Kong.

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Cosa c’è all’interno degli Opod

Il progetto OPod è attualmente ancora un concetto, ma l’architetto ha costruito un prototipo situato sotto un ponte a Kwun Tong, una ex area manifatturiera di East Kowloon. All’interno del grande tubo in cemento sono presenti tutte le facilità per vivere, cucinare e fare il bagno. Un pannello frontale vetrato funge anche da porta e finestra, sbloccabile tramite smartphone.

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Le pareti interne sono imbiancate a calce, diminuendo l’estetica industriale, mentre è presente un pavimento in legno piatto per livellare la base e facilitare quindi il movimento dell’occupante. All’interno del tubo c’è spazio per una panca che può essere ripiegata per funzionare anche come un letto, un mini frigo e un fornello a microonde, un binario per appendere i vestiti, un supporto per posizionare una valigia e un condizionatore; inoltre è presente una stanza separata per il bagno, dotato di doccia e toilette.

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Opod costa circa 11.000 sterline per la produzione, e potrebbe essere affittato per meno di £ 300 al mese, un costo di molto inferiore rispetto all’affitto medio di un appartamento con una camera da letto nel centro di Hong Kong, che è attualmente di oltre £ 1.500.

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Published by
Massimiliano Russo