Un approccio innovativo per comprendere e mitigare i fenomeni di sollevamento e abbassamento del suolo.
Il bradisismo è un fenomeno geologico caratterizzato da un lento movimento del suolo, che può manifestarsi sia come sollevamento (bradisismo positivo) sia come abbassamento (bradisismo negativo). Questo fenomeno si verifica in aree vulcaniche, dove le variazioni di pressione all’interno della crosta terrestre possono portare a cambiamenti nella forma del terreno.
Il bradisismo è causato principalmente dalla mobilità di magma o fluidi sotterranei, che possono influenzare il volume e la densità delle rocce sovrastanti. Quando il magma si accumula in camere magmatiche sotterranee, provoca un aumento di pressione che può spingere il terreno verso l’alto. Al contrario, quando il magma si ritira o viene espulso durante un’eruzione, il suolo può abbassarsi.
Le variazioni di temperatura e pressione possono anche influenzare la presenza di acqua nel sottosuolo. L’acqua può infiltrarsi in fratture e porosità della roccia, causando un ulteriore bradisismo. Ad esempio, l’acqua in un sistema di faglie può agire come un lubrificante, rendendo più facile il movimento delle rocce, ma può anche provocare l’instabilità del terreno, portando a un abbassamento della superficie.
Il bradisismo può avere effetti significativi sull’ambiente circostante e sulle infrastrutture umane. Questi movimenti lenti ma costanti possono alterare corsi d’acqua, creare o modificare laghi e influenzare la vegetazione. Le costruzioni esistenti, come strade e edifici, possono subire danni strutturali, poiché le fondamenta possono non essere progettate per sopportare tali variazioni nel livello del suolo.
In alcune aree, il bradisismo può anche essere accompagnato da attività sismica, creando potenziali rischi per la sicurezza pubblica. La monitorizzazione di questi fenomeni è cruciale per la previsione di possibili disastri, consentendo una pianificazione e una risposta adeguate.
Per affrontare il bradisismo, gli scienziati utilizzano una serie di tecniche di monitoraggio, tra cui la geodesia, che misura le variazioni di elevazione del terreno, e sondaggi geologici per studiare la composizione e la struttura della crosta terrestre. Recentemente, si è discusso della possibilità di utilizzare trivellazioni come metodo per comprendere meglio questi fenomeni. Le trivellazioni possono fornire dati diretti sulle condizioni geologiche sottostanti, consentendo di identificare le cause del bradisismo e potenzialmente di prevedere le sue evoluzioni future.
I Campi Flegrei, situati a ovest di Napoli, rappresentano un vasto complesso vulcanico che si estende in una regione densamente popolata e ad alto rischio vulcanico. Da tempi antichi, questa zona ha mostrato segni di sollevamento e abbassamento del suolo, un fenomeno conosciuto come bradisismo. Questo movimento è una risposta naturale alle pressioni interne della terra, e la sua intensità varia nel tempo.
Il periodo attuale di unrest, iniziato nel 2005, è stato confrontato con la crisi di bradisismo verificatasi tra il 1982 e il 1984. Nonostante entrambi i periodi presentino un modello di deformazione del suolo simile, evidenziando una sorgente comune di sovrapressione, ci sono differenze significative tra le due crisi. Attualmente, il tasso di sollevamento è circa otto volte inferiore rispetto a quello registrato negli anni Ottanta, e l’energia sismica rilasciata è notevolmente ridotta, risultando di un ordine di grandezza più basso rispetto al passato.
Nel contesto della crisi attuale, si osserva un’attività sismica localizzata principalmente nelle aree isolate di Solfatara-Pisciarelli. Questa può essere interpretata come una riflessione dell’attivazione di un sistema di faglie che era rimasto inattivo durante le precedenti crisi di bradisismo. Un fattore cruciale in questa fase è l’aumento del flusso di massa delle fumarole in Solfatara-Pisciarelli, che rappresenta un’importante manifestazione di scarico di fluidi. Questo incremento del flusso di gas e vapori contribuisce significativamente alla riduzione del tasso di sollevamento associato all’evento di bradisismo in corso. In sostanza, la Terra “respira”, attenuando gli effetti del bradisismo attraverso il rilascio graduale ed episodico della pressione sotterranea.
Avendo acquisito una comprensione chiara delle cause del bradisismo nei Campi Flegrei, è possibile proporre soluzioni innovative per gestire questa problematica. Si suggerisce l’adozione di approcci geo-ingegneristici moderni, sviluppati per sfruttare i reservoir geotermici ad alta temperatura. Queste tecniche possono essere impiegate per controllare il flusso di fluidi e ridurre la pressione esercitata dai fluidi geotermici nella zona di Solfatara-Pisciarelli.
Un intervento di questo tipo richiede la cooperazione tra geoscienziati, ingegneri, funzionari governativi e il pubblico generale. La collaborazione tra diverse discipline sarà essenziale per minimizzare i rischi associati a potenziali eruzioni freatiche e, simultaneamente, per ridurre i tassi di sollevamento e la sismicità. Un approccio integrato e coordinato non solo favorirebbe la sicurezza della popolazione locale, ma rappresenterebbe anche un passo avanti nella gestione dei rischi vulcanici in aree altamente sensibili come i Campi Flegrei.