Illustrazione delle chiavi di casa (Pixabay FOTO) - www.buildingcue.it
Gli affitti brevi sembravano destinati a sparire, eppure la situazione ora sta cambiando. Cosa sta succedendo?
Gli affitti brevi sono soluzioni abitative temporanee, spesso usate da turisti o lavoratori in trasferta. Di solito durano da pochi giorni a qualche mese e vengono gestiti tramite piattaforme come Airbnb o Booking.
Rispetto agli affitti tradizionali, offrono più flessibilità sia per chi affitta che per chi ospita. I proprietari possono adattare le disponibilità in base alle proprie esigenze, mentre gli ospiti trovano spesso sistemazioni più “local” e accoglienti.
Dal punto di vista legale e fiscale, però, è tutto un po’ più complicato. In molte città servono autorizzazioni specifiche, e i guadagni vanno dichiarati. Alcuni comuni stanno anche introducendo limiti per tutelare il mercato abitativo residenziale.
In sintesi: è un’opportunità interessante, ma va gestita con attenzione. Non è solo questione di mettere un annuncio online, serve un minimo di organizzazione, rispetto delle regole e anche un po’ di spirito d’accoglienza.
Sai, ogni volta che sento parlare di affitti brevi mi viene in mente quella volta che un mio amico, con zero esperienza, ha messo in affitto il suo mini appartamento su Airbnb. Tre giorni dopo, si ritrovava con una coppia di turisti americani che gli chiedevano dove trovare un “ristorante tipico senza trappole per turisti”. Spoiler: li ha portati da sua nonna. Insomma, gli affitti brevi sembrano semplici, e in parte lo sono, ma dietro c’è un bel po’ di roba da sapere.
Il fatto è che sono diventati davvero popolari. Per molti, è un modo veloce per far fruttare una seconda casa, o anche solo una stanza vuota. E per chi viaggia? È perfetto: costa meno di un hotel e ti senti un po’ più “dentro” la città. Però tra regolamenti, leggi europee, discussioni in condominio e interventi dei Comuni… il rischio di impantanarsi c’è eccome.
Qui la cosa si fa interessante. Partiamo dai Comuni: possono impedire a qualcuno di affittare casa per pochi giorni? Se non lo fai come attività imprenditoriale, tipo se affitti per meno di 30 giorni e non lo fai in modo abituale, non possono bloccarti. Lo ha detto chiaro il Consiglio di Stato (sentenza n. 2928/2025): queste locazioni rientrano nel diritto privato, non c’entra nulla con alberghi o B&B ufficiali.
Poi c’è il tema condominio, che è il vero campo minato. Qui la regola è: se il regolamento condominiale approvato all’unanimità dice “niente affitti brevi”, allora tocca rispettarlo. Ma se non c’è scritto niente, o se l’assemblea lo decide con una semplice maggioranza… allora no, non ti possono fermare.