Il Governo approva la bozza di riforma del nuovo Codice dei Contratti Pubblici
Semplificazione, legalità, digitalizzazione, sostenibilità: sono queste le parole chiave delle modifiche proposte per il nuovo Codice dei Contratti e che il Consiglio dei Ministri n.26/2021 del 30 giugno ha approvato. Si tratta di un disegno di legge di delega al Governo in materia di contratti pubblici. Le principali novità riguardano norme più semplici e chiare. Esse saranno finalizzate ad assicurare efficienza e tempestività nell’affidamento, la gestione e l’esecuzione di contratti e concessioni; tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti. In essi sono comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità. Infine, il rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti.
Il nuovo Codice dei Contratti e la Direttiva
Il nuovo Codice dei Contratti seguirà la direttiva europea. Vi sarà infatti un forte legame fra la normativa nazionale e quella comunitaria. Si presterà una particolare attenzione alla qualificazione delle stazioni appaltanti con il potenziamento e la specializzazione del personale. La massima semplificazione delle procedure per gli investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonchè per l’innovazione e la ricerca. Tutto è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, così da aumentare il grado di eco sostenibilità degli investimenti pubblici. Quesi sono i punti che il nuovo Codice dei Contratti inlgoberà.
Si prevede l’inserimento nei bandi di gara di clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell’offerta. La finalità è quella di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione dei contratti collettivi, le pari opportunità generazionali e di genere.
Gare digitalizzate e più rapide
Per abbreviare i tempi delle gare avverrà una piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, nonchè la riduzione degli oneri amministrativi ed economici a carico dei partecipanti. Infine si prevedono strumenti per diminuire il contenzioso sull’affidamento ed esecuzione degli appalti. Così il comunicato del MIMS:
“Un ruolo cruciale riveste la verifica, anche attraverso l’uso di banche dati a livello centrale, del sistema di qualificazione degli operatori di settore e della loro effettiva capacità di realizzare le opere oggetto di gara, delle competenze tecniche e professionali e del rispetto della legalità, compresi gli aspetti legati alla tutela del lavoro e alla prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere”.
Offerte anomale, prezzo più basso, appalto integrato
Avrà il suo spazio anche la verifica delle offerte anomale, così come per la individuazione dei casi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere al criterio del prezzo più basso d’offerta e all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori (cd. appalto integrato).
La risoluzione delle controversie ed il PPP
Saranno effettuate delle revisioni anche in merito all’estensione ed il rafforzamento dei metodi di risoluzione delle controversie. Essi saranno alternativi a quello giurisdizionale. La volontà è quella di evitare di allungare i tempi di realizzazione delle opere e allo stesso tempo alleggerire i tribunali dai contenziosi. Un’ulteriore manovra si avrà con la semplificazione e l’estensione delle forme di partenariato pubblico-privato, in particolare riguardo alla finanza di progetto, per attirare investitori professionali.