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Il pellet è entrato prepotentemente nelle nostre case | Attenzione a quello che si sceglie: è questo che consente di avere i risultati migliori

Trucioli di pellet (Pixabay foto)

Trucioli di pellet (Pixabay foto) - www.buildingcue.it

Scegliere il tipo di pellet è molto importante per avere una resa termica ottimale: ecco quello che scalda di più. 

Scegliere il combustibile giusto per la propria stufa è un’operazione fondamentale per garantire un utilizzo efficiente e sostenibile del sistema di riscaldamento. Negli ultimi anni, il pellet è diventato una delle opzioni preferite da molti, grazie alla sua capacità di unire economicità e rispetto per l’ambiente. Tuttavia, non tutti i pellet sono uguali e capire quale sia il più adatto alle proprie esigenze è spesso una questione complessa.

Il mercato offre una vasta gamma di pellet, ciascuno con caratteristiche diverse che influiscono direttamente sulla resa termica. La scelta dipende da fattori come la qualità del legno, la densità e il contenuto di umidità, elementi che influenzano il potere calorifico del prodotto. Queste variabili, infatti, determinano non solo quanto calore verrà rilasciato durante la combustione, ma anche la quantità di ceneri prodotte.

Conoscere le proprietà del pellet che si intende utilizzare non è solo una questione di curiosità, ma può fare la differenza nel rendimento della stufa e nella frequenza della sua manutenzione. Un pellet di qualità non solo scalda di più, ma riduce anche la necessità di pulizia frequente e garantisce un consumo più efficiente. Per questo, chiunque possieda una stufa a pellet dovrebbe essere consapevole delle differenze tra i vari prodotti disponibili.

I principali criteri di scelta includono la densità del pellet, il contenuto di umidità e la certificazione di qualità. Un pellet più secco e compatto, ad esempio, produce più energia termica, mentre un basso contenuto di umidità assicura una combustione ottimale. Tuttavia, molti si chiedono: quale pellet scalda di più?

I fattori che influenzano la resa del pellet

Quando si parla di resa termica del pellet, si fa riferimento alla quantità di energia che il combustibile è in grado di generare per chilo bruciato. Questo valore si misura in kWh/kg, ed è uno degli indicatori più importanti da considerare al momento dell’acquisto. Ad esempio, il pellet di abete e quello di faggio sono tra i più performanti in termini di potere calorifico.

L’umidità gioca un ruolo cruciale: meno acqua è contenuta nel pellet, maggiore è l’energia disponibile per il riscaldamento. Un buon pellet dovrebbe contenere meno del 10% di umidità per garantire un’efficace combustione. Inoltre, la densità del pellet, determinata dalla sua compattezza, influisce direttamente sulla quantità di energia rilasciata durante il processo di combustione.

Truccioli di pellet (Pixabay)
Trucioli di pellet (Pixabay FOTO) – www.buildingcue.it

Quale pellet garantisce la miglior performance

La risposta dipende dalle specifiche esigenze e dal tipo di stufa utilizzata. Tra le opzioni più diffuse, il pellet di abete si distingue per una resa termica che può superare i 5 kWh/kg, grazie alla sua bassa umidità e alta densità. Anche il pellet di faggio offre un’ottima performance, con valori che sfiorano i 5 kWh/kg, sebbene produca leggermente più ceneri rispetto all’abete.

Un compromesso interessante può essere il pellet misto, che combina le caratteristiche di diversi tipi di legno per ottenere una combustione bilanciata e una buona resa termica, pur mantenendo un basso livello di manutenzione della stufa.