In media, la maggior parte dei musei internazionali mostra al pubblico solo dal sei al sette per cento delle proprie collezioni ogni volta. Il resto è spesso fuori sede e nascosto alla vista, stipato in depositi chiusi. Il nuovo Depot Boijmans Van Beuningen a Rotterdam, progettato dallo studio di architettura MVRDV, sta invertendo questa tendenza. Infatti, è il primo deposito d’arte al mondo. Ha reso il 99 % del suo edificio accessibile al pubblico e l’intera collezione del vicino Museum Boijmans Van Beuningen – circa 151.000 manufatti – disponibile per la visita.
La struttura a cono, alta 39.5 m, ha un diametro di 40 m in basso e 60 m in alto e la sua parte a sbalzo non ha appoggi diretti. Inoltre, le aperture, compreso l’ingresso per i visitatori e l’entrata e l’uscita per le mostre, creano punti deboli al piano terra. Il compito, quindi, era quello di elaborare un prospetto, in cui la parte più bassa (e più stretta) dell’edificio potesse sopportare l’elevato carico dall’alto. La soluzione sta nelle fondamenta. Hanno realizzato i primi due piani in calcestruzzo gettato in opera, che funge da plinto strutturalmente solido su cui costruire i restanti quattro piani dell’edificio.
Questi piani superiori sono realizzati con elementi prefabbricati in calcestruzzo. Sotto terra, gli architetti hanno voluto mantenere le opere di fondazione solide ma anche il più discrete possibile, per evitare di ostruire il flusso naturale delle acque sotterranee. “I pali di fondazione del Deposito sono mantenuti limitati e stretti. Lo abbiamo testato con il nostro progetto per la sede di Oslo della banca norvegese DNB, dove abbiamo garantito che l’acqua potesse fluire nel sottosuolo utilizzando lo stesso principio“, afferma Maas. “È importante per l’ambiente che nessun blocco venga creato da parcheggi sotterranei, linee della metropolitana e così via.“
Rivestita da 1.664 pannelli di vetro specchiato, la facciata di 6.609 mq sembra moltiplicare lo scenario verde del circostante Museumpark. Sono stati utilizzati diversi tipi di vetro, compreso il vetro riflettente standard; vetro riflettente con rivestimento in pellicola, che viene utilizzato di fronte al centro medico Erasmus per salvaguardare la privacy dei pazienti; vetro trasparente per spazi di lavoro che necessitano di più luce diurna. E, infine, un tipo di vetro sfumato che va da specchio a completamente trasparente per gli ingressi e il tetto, in modo che i visitatori possano godere delle lunghe vedute anche dall’interno. La curvatura dei pannelli di vetro è stata un’altra sfida. “La maggior parte dei pannelli doveva andare in forno due o tre volte per ottenere la forma perfetta. È stato un processo ad alta intensità di lavoro“, afferma Maas.
Per garantire l’efficienza energetica, MVRDV ha installato accumuli termici interrati per la climatizzazione, pannelli solari, illuminazione a LED e isolamento ad alte prestazioni. L’acqua piovana viene immagazzinata per l’irrigazione e per i servizi igienici, mentre l’acqua residua convogliata in uno stagno vicino (appartenente all’Het Nieuw Instituut), che sarà convertito in un bacino idrico per l’ambiente.
Ci saranno, dunque, depositi di stoccaggio dal primo al quinto piano. Il centro educativo sarà al secondo, gallerie al terzo e quarto e la suite Stichting De Verre Bergen al quinto. Quest’ultima deriva dal nome del fondo di investimento sociale di Rotterdam, che ha coperto i costi di costruzione del deposito a fianco del Consiglio Comunale. L’atrio occupa lo spazio centrale su tutti i piani e le sue scale incrociate conducono i visitatori attraverso varie aree pubbliche, fino al tetto. Ogni scala dell’atrio avrà un pianerottolo esattamente al centro dell’edificio, consentendo ai visitatori una vista panoramica dal cuore del deposito.
Una meraviglia architettonica e un punto di riferimento per la città di Rotterdam. Il Depot segna una nuova ondata di sviluppo urbano nel più grande porto d’Europa. I prossimi anni vedranno l’inaugurazione dell’Harbour Experience Centre di MVRDV, il Feyenoord Stadium di OMA e il Fenix Museum of Migration di MAD Architects, solo per citarne alcuni. Essendo uno dei disegnatori delle audaci costruzioni architettoniche della città, Maas lo chiama “una sorta di laboratorio”. “Le innovazioni sono consentite a Rotterdam“, afferma. “Il processo è in corso da 50 anni e abbiamo realizzato una bellissima collezione di interventi urbani; qui vedete gli esperimenti del nostro tempo.”