Il Torrione INA di Brescia: è stato il primo grattacielo d’Italia
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Il Torrione INA su Piazza della Vittoria (LombardiaBeniCulturali foto) - www.buildingcue.it
L’edificio nel centro storico di Brescia rappresenta il primo esempio di grande opera elevata in altezza mai costruita nel nostro Paese. La storia e le caratteristiche
Il Torrione INA sorge in Piazza della Vittoria, pieno centro storico della città di Brescia, a 3 minuti di camminata da Piazza della Loggia. Si erge imponente sul panorama cittadino, raggiungendo 57,2 metri di altezza; è realizzato in cemento armato e presenta 13 piani, che come vedremo successivamente fungono in tempi odierni per usi differenti rispetto al passato.
La caratteristica torre si articola a partire dal settimo piano, presentante una base quadrata di 22 metri, la cui prosecuzione risulta visibile sino all’undicesimo piano. L’intera base dell’edificio è anch’essa di forma quadrangolare e misura anch’essa 22 metri in larghezza.
I porticati che presenta lungo i suoi tre lati la legano agli edifici siti nelle immediate vicinanze e proprio sopra il porticato sottostante, l’estensione del torrione subisce una restrizione, dando origine a terrazze lungo il lato che affaccia su via Verdi.
Inizialmente concepita come struttura multifunzionale, presentante attici, ristoranti ed uffici, oggi la sua funzione è prettamente relegata soltanto a quest’ultima attività. Si caratterizza per un profilo estremamente razionalista e, non a caso, la progettazione e l’edificazione del torrione risalgono proprio all’epoca fascista.
L’ispirazione e lo stile
Il Torrione INA è frutto del lavoro dell’architetto Marcello Piacentini, nato a Roma e da sempre molto vicino alle politiche del regime mussoliniano. L’edificio, i cui lavori di realizzazione si articolarono tra il 1931 e il 1932, prende spunto dai grattacieli che cominciarono a prendere vita negli Stati Uniti, più precisamente a Chicago, a cavallo tra il XIX e il XX secolo. In particolare, la principale fonte d’ispirazione per l’architetto fu la Chicago Tribune Tower, ultimata nel 1925.
Ma la peculiarità dello stesso è che non perde assolutamente il proprio legame con il centro circostante, evidenziando la ‘brescianità‘ dell’opera sia attraverso i materiali utilizzati, come pietra e granito – ossia quelli prevalentemente impiegati storicamente nell’edilizia della zona -, sia per i bassorilievi in terracotta posti tra le finestre della facciata, opera del ceramista Vittorio Saltelli, che raffigurano le principali attività produttive nelle quali i cittadini dell’area restavano impegnati.
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Una costruzione unica per l’epoca
Al momento della sua costruzione rappresentava il primo grattacielo mai edificato in Italia, oltre che l’edificio in cemento armato più alto dell’intera Europa. La sua realizzazione rientra in uno specifico piano che fu direttamente il Comune di Brescia ad affidare all’architetto Piacentini a partire dal 1928, che prevedeva la riqualificazione sotto il punto di vista urbano del quartiere delle Pescherie, all’epoca figurante come profondamente degradato. Il progetto raggiunse il suo culmine con l’inaugurazione di Piazza della Vittoria, dove il Torrione INA sorge, che rappresenta oggi un vero e proprio cuore aggregativo nel centro storico di Brescia.
Il piano di Piacentini si basava proprio sull’edificazione lungo i lati della piazza di strutture nel cui stile fosse possibile coniugare il razionalismo di Regime ai motivi ornamentali caratteristici dell’architettura bresciana. Il nome deriva dalla celebrazione e l’esaltazione del legame con le antiche torri medievali, per l’appunto i torrioni, mentre la denominazione INA deriva dal fatto che il ‘grattacielo’ ospitasse la sede delle Assicurazioni INA. La solenne cerimonia d’inaugurazione, alla presenza di Benito Mussolini in persona, si celebrò il 1° novembre 1932. Anche l’Italia possedeva il suo primo grattacielo, che gettò le basi per la costruzione di ulteriori simili strutture nelle più importanti città italiane.