Immobili, occhio alla data di costruzione | Se è prima di quest’anno sono guai: devi dimostrare tutto altrimenti arriva la batosta
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Costruzione immobile (Canva Foto) - www.buildingcue.it
Attenzione alla data di costruzione degli immobili: ecco perché è fondamentale, rischi grosso in caso di controlli!
Quando si parla di case e immobili, uno degli aspetti più importanti da considerare è la data di costruzione. Potrebbe sembrare solo un dettaglio burocratico, ma in realtà può fare la differenza tra un immobile perfettamente in regola e uno a rischio di sanzioni o addirittura demolizione. Sapere esattamente quando è stato costruito un edificio è fondamentale, soprattutto se si vuole vendere, acquistare o ristrutturare.
Negli anni, le normative edilizie sono cambiate più volte, introducendo regole sempre più rigide. Ciò che un tempo poteva essere costruito senza particolari permessi, oggi potrebbe richiedere una lunga serie di autorizzazioni. E il problema si pone soprattutto per gli immobili più vecchi, che potrebbero essere privi di documentazione chiara sulla loro realizzazione.
Se poi su un immobile sono stati fatti lavori di ampliamento o ristrutturazione, il discorso si complica ulteriormente. In molti casi, ogni modifica successiva alla costruzione originale richiede permessi specifici, e se questi non ci sono, il rischio di vedersi recapitare un’ingiunzione di demolizione diventa concreto.
Per questo motivo, chi possiede una casa d’epoca dovrebbe sempre verificare la regolarità di tutti gli interventi fatti nel tempo.
Immobili costruiti prima del 1967: cosa cambia
Se hai una casa costruita prima del 1° settembre 1967, devi sapere che per legge non era obbligatorio avere una licenza edilizia se l’edificio si trovava fuori dai centri abitati. Con l’entrata in vigore della Legge Ponte (L. 765/1967), però, tutto è cambiato: da quel momento in poi, ogni nuova costruzione ha dovuto seguire regole più stringenti.
Questo significa che, se oggi un immobile costruito prima di quella data viene considerato abusivo, spetta al proprietario dimostrare che esisteva già prima del 1967. Ma attenzione: non basta dire che è sempre stato lì. Servono prove concrete, come vecchie mappe catastali, fotografie d’epoca o documenti ufficiali. Dichiarazioni personali o testimonianze di vicini, invece, non hanno valore legale.
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Demolizione e onere della prova: ecco cosa dice la legge
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 834 del 3 febbraio 2025, ha ribadito un concetto chiave: se un immobile è ritenuto abusivo, il proprietario deve dimostrare la sua legittimità. E se le prove non sono sufficienti, l’ordine di demolizione resta valido. Questo è accaduto di recente, quando un proprietario ha cercato di evitare la demolizione di una tettoia sostenendo che fosse stata costruita prima del 1967. Il problema? Non aveva documenti certi per dimostrarlo, e il ricorso è stato respinto.
Un altro aspetto importante riguarda il tempo: anche se un abuso edilizio è molto vecchio, non viene automaticamente sanato. Le autorità possono ordinare la demolizione anche a distanza di anni, senza bisogno di ulteriori giustificazioni. Come evidenziato da Lavori Pubblici, il messaggio è chiaro: se hai un immobile datato, assicurati di avere tutti i documenti in regola, perché in caso di controlli potresti trovarti in grossi guai.