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Impianti fotovoltaici galleggianti. Ph. yuso.be

Impianti fotovoltaici galleggianti. Ph. yuso.be

In Svizzera è stato sviluppato un parco galleggiante formato da impianti fotovoltaici. Situato sul Lac des Toules, bacino idrico ad alta quota in Svizzera. Questa caratteristica geografica lo rende il primo impianto fotovoltaico d’alta quota al mondo. Questa innovazione potrebbe essere molto interessante per l’Italia, che è una delle nazioni con più bacini artificiali d’Europa. Ma cosa sono gli impianti fotovoltaici galleggianti? Quali sono i vantaggi?

Isole flottanti

Gli impianti fotovoltaici galleggianti, o in gergo isole flottanti, sono isolette artificiali con un impianto fotovoltaico, collegate tra di loro a formare un arcipelago ecologico. Il sistema di produzione di energia elettrica non si distingue da un normale impianto fotovoltaico. Essi sono composti da insiemi di celle fotovoltaiche che convertono l’energia dei fotoni prodotti dal sole in elettricità. Il meccanismo di conversione viene chiamato effetto fotovoltaico e grazie alla stimolazione degli elettroni presenti nel silicio delle celle, viene prodotta energia elettrica. La corrente continua viene poi convertita in corrente alternata dall’inverter presente nell’impianto o nella stazione di trasformazione.

Ph. theagilityeffect.com

Dunque, il sistema impiantistico rimane tale. Allora, per cosa si differenzia un impianto fotovoltaico galleggiante da uno sulla terra ferma? Proprio questo. Un impianto di questo tipo avrà delle installazioni particolari che permetteranno al sistema di galleggiare e di essere ancorato. Questi sistemi non hanno bisogno di particolari installazioni costruttive o di infrastrutture, ma sono formati da scheletri prefabbricati che sono facilmente installabili. L’impianto, generalmente, è formato nell’insieme da: galleggianti, ponteggi e telai, ancoraggi e i moduli fotovoltaici.

Sistema di un isola flottante

I vantaggi dei fotovoltaici galleggianti

Uno dei grandi vantaggi di queste installazioni è l’inesistente uso di area di terra ferma. Questo lo rende assolutamente pratico ed efficiente, oltre a non richiedere particolari precauzioni sulla progettazione delle installazioni. Inoltre, possono essere utilizzate vaste aree in disuso: gli invasi artificiali per la costruzione di dighe. Questo fattore potrebbe essere vantaggioso per l’Italia, che conta ben 532 invasi da dighe.

agatos.it

Gli impianti fotovoltaici galleggianti sono più efficienti. Secondo alcuni studi, questi impianti risultano avere un rendimento migliore rispetto a quelli tradizionali. Questo potrebbe essere dovuto all’effetto albedo provocato dagli specchi d’acqua (ed alle montagne innevate, se posizionate in zone montuose). Questo effetto viene definito come la capacità di una superficie di riflettere le radiazioni solari, aumentando la luminosità dell’intero ambiente circostante. Inoltre, non hanno bisogno di particolare manutenzione periodica di pulizia, considerando che, essendo poste sull’acqua, non vi è grande transito di polvere e/o micro-detriti.

Sfruttare il territorio naturale e artificiale

Gli impianti fotovoltaici galleggianti possono essere collocati in quelle zone completamente non utilizzabili. Ad esempio, gli invasi artificiali delle dighe, dove il moto delle correnti può essere considerato quasi statico. Quindi, sotto questo punto di vista anche i grandi laghi possono essere sfruttati per tale scopo. Infatti, in Cina presto sorgerà l’impianto fotovoltaico galleggiante più grande al mondo. Un impianto enorme che potrà raggiungere una potenza di picco di 150 Mw. Anche le cave allargate artificiali possono essere una zona perfetta per queste installazioni.

Complesso fotovoltaico. Ph. futuroprossimo.it

In Svizzera il fotovoltaico ad alta quota

Nel bacino idrico a Bourg – Saint – Pierre in Svizzera, a ridosso del Gran San Bernardo, vi è posto l’impianto fotovoltaico galleggiante che serve un quantitativo come il consumo annuo di oltre 6 mila famiglie. La struttura è stata adattata alle condizioni climatiche del posto, che essendo ad alta quota risultano estreme. La struttura, infatti, è stata progettata in modo che, nel momento in cui nel bacino si formi ghiaccio, l’intero scheletro si sollevi interamente.

Ph. romande – energie.ch

La produzione annuale dell’impianto dimostrativo è di quasi 900 mila kW ore all’anno, invece quella dell’impianto nella sua totalità dovrebbe essere di circa 22 milioni di kW ore all’anno. Questo risultato è stato raggiunto grazie all’utilizzo dei pannelli fotovoltaici bifacciali. Questi tipi di moduli consentono di “inseguire” il sole durante l’arco della giornata. Questa caratteristica permette al modulo di migliorare la produttività del 35 per cento. L’idea è nata dalla società Romande Energie Service, società che lavora nel campo dell’energia rinnovabile. La stessa società annuncia che questa idea sarà attuata e adattata in altre località simili. Sperando che anche in Italia possano presto vedersi strutture di questo tipo, perchè in Europa e nel Mondo sono già avanti.