IKEA, la nota casa di mobili svedese, ha inaugurato ad agosto 2021 il suo primo negozio car-free a Vienna. Superando l’iconica struttura dalle tinte blu e gialle dei propri punti vendita, IKEA punta a definire un nuovo concetto di città, più sostenibile nei confronti dell’ambiente e più attenta alle relazioni sociali.
La tipica struttura dei negozi del gruppo è simile in ogni paese, con un piano superiore dedicato allo showroom ed uno inferiore dove si trova il mercato ed il self-service. In tutti i punti vendita è presente un parcheggio con posti riservati ai disabili e a famiglie con bambini. Novità assoluta del nuovo store del colosso svedese è proprio l’assenza di auto e di spazi destinati ad esse; è raggiungibile solo con i mezzi pubblici, a piedi o in bici, senza utilizzare l’auto privata.
Un’idea innovativa che incontra le nuove tendenze della clientela in tema di acquisti (e-commerce) e di mobilità, in grado di offrire proposte diversificate come ristoranti e spazi accessibili a tutti, permettendo ai suoi visitatori di vivere gli spazi come luogo d’incontro e senza la preoccupazione di dover ritirare i propri acquisti.
Il progetto firmato dagli architetti locali Querkraft Architekten segue il cambiamento iniziato da tempo nelle città europee: dai grandi store ubicati nelle zone periferiche delle aree metropolitane ai negozi collocati nei centri urbani. Innovativo e green, il nuovo punto vendita IKEA car-free a pochi chilometri dal duomo della città e dalla famosa residenza di Schönbrunn ridefinisce la città ecologica. Alla base del progetto vi è l’impegno di proporre un’architettura sensibile agli aspetti ambientali grazie alla presenza di facciate, terrazze e tetti ricoperti di verde.
L’edificio, ubicato nella zona di Westbahnhof di Vienna, una delle principali stazioni della città, si
sviluppa su sette piani, a cui si aggiunge il piano seminterrato di 4500 metri quadrati. Dal piano zero
al terzo si può accedere al negozio, avente una superficie complessiva di 11550 mq. Il quarto piano
è invece destinato al ristorante, alla cucina e agli uffici (2800 mq di superficie). Il quinto e il sesto
piano ospitano un ostello con 345 posti letto (5100 mq). Al settimo ed ultimo piano il pubblico può
accedere ad un giardino pensile di 1800 mq, godendo di uno dei più particolari punti d’incontro sui
tetti della capitale austriaca.
L’architettura dell’edificio si presenta relativamente semplice: un parallelepipedo con una maglia
strutturale in acciaio a vista, e molto verde ad ogni piano della struttura. A rendere la costruzione
un simbolo urbano contemporaneo ecosostenibile è la presenza in facciata di 160 specie di alberi
di varie dimensioni che, abbassando la temperatura di circa 2 gradi nei mesi più caldi dell’anno,
contribuiscono a generare un piacevole microclima.
Ad essi si aggiungono anche gli ampi aggetti della facciata stessa, profondi 4,5 metri, che creano un ombreggiamento dai raggi solari, consentendo alla luce naturale di entrare negli spazi interni senza surriscaldare gli ambienti. Oltre ad essere caratterizzato da un ottimo isolamento termico, il punto vendita è alimentato da fonti di energia rinnovabile con la presenza di pannelli fotovoltaici posti sulla copertura. Gli architetti di Querkraft Architekten che hanno progettato l’involucro dell’edificio ambiscono alla certificazione BREEAM Excellent.
Il Building Research Establishment Environmental Assessment Method, noto più sinteticamente con
l’acronimo BREEAM, è un metodo di valutazione ambientale degli edifici pubblicato per la prima
volta agli inizi degli anni ‘90 e rappresenta uno degli standard progettuali edilizi più diffusi in materia
di impatto ambientale.
Un edificio che ottiene la certificazione BREEAM risponde alle migliori pratiche edilizie che
rispettano l’ambiente. In particolare, la certificazione viene rilasciata a seguito di un audit che
prevede l’attribuzione di un punteggio in determinate aree tematiche: problematiche e impatto
ambientale; materiali e tecniche impiegate; best practice e rispondenza alla normativa.
Nell’ottica di abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera e di contribuire alla lotta contro il cambiamento
climatico, è ormai già da qualche anno che diverse città del mondo hanno adottato la filosofia del vivere senza auto.
Ad esempio, in Europa, dal 2019 Oslo ha vietato l’accesso delle automobili in centro al fine di migliorare la vivibilità degli spazi urbani; allo stesso tempo ha potenziato le piste ciclabili ed i trasporti pubblici per assicurare la mobilità di pendolari e residenti. Pontevedra, Comune della verde Galizia in Spagna, può essere considerata una pioniera, dove da circa vent’anni la città è quasi interamente area pedonalizzata. E, puntando proprio sull’efficienza della mobilità pubblica, anche Vienna è stata in grado di avvicinarsi all’obiettivo carfree, dove più della metà dei suoi residenti nei quartieri più centrali non possiede un’auto privata.
La buona prassi del vivere senz’auto rappresenta senza dubbio una scelta non semplice, ma non impossibile, da adattare alle esigenze della società odierna, che, per essere concretizzata, richiede sicuramente una forte sinergia da parte di tutta la popolazione, dal singolo cittadino alla più alta istituzione.
A cura di Davide Leone