Ingegnere vs Architetto, ci sarà mai un vincitore?
Una delle più grandi sfide della storia delle professioni è certamente quella fra ingegneri ed architetti. Entrambe le figure professionali si ritengono un gradino sopra la controparte, per competenze professionali e per guadagni. Non c’è architetto che non si reputi migliore dell’ingegnere o viceversa. Ma nella fattispecie, cosa distingue e cosa accomuna queste due antichissime figure professionali? Basti pensare che nel passato queste figure compenetravano in personaggi illustri, come Brunelleschi o Leonardo. Essi erano esponenti di entrambe le discipline, nonché di arti figurative, musica e di tutto ciò che metteva in risalto l’ingegno umano.
L’etimologia delle parole ingegnere ed architetto
Il termine architetto deriva etimologicamente dal greco, ἄρχω (àrco), comando, e τέκτον (tècton), tecnico, quindi letteralmente vuol dire capocostruttore; mentre ingegnere deriva dalla voce del latino volgare “ingenium”, ingegno, inteso come il complesso delle qualità intellettuali, soprattutto considerate nella loro forza e acutezza, o nella particolare e naturale disposizione a un determinato genere di attività. Ovviamente le interpretazioni dei due termini e le loro attribuzioni sono state diverse nei secoli. Infatti, il termine ingegnere è suscettibile di molte interpretazioni e sfaccettature di significato. Mentre l’etimologia primaria della parola architetto è rimasto immutato dal ‘400 in poi.
Differenze sostanziali fa le due professioni
Le due professioni, di ingegnere ed architetto, spesso sono complementari all’interno della progettazione. Ma a che livello? Dove si ferma uno e dove l’altro? In una generica progettazione di un edificio, l’architetturo si concentra maggiormente sulla funzionalità spaziale e sull’estetica. L’ingegnere invece si
concentra sugli elementi strutturali del progetto, assicurandosi che la struttura possa resistere a condizioni normali e di sforzo estremo.
Un’altra differenza chiave tra ingegneri e architetti sta nelle destinazioni d’uso dei lavori. Gli architetti, generalmente, si occupano della progettazione nel civile. Gli ingegneri possono progettare una più ampia varietà di strutture, in particolare le infrastrutture. Ingegneri e architetti hanno anche diverse specializzazioni. Un ingegnere si può specializzare in ingegneria civile, ingegneria elettrica, ingegneria meccanica, ingegneria strutturale, ingegneria industriale, ingegneria del suono, ingegneria chimica, ingegneria dei trasporti, mentre un architetto può specializzarsi in progettazione e sviluppo di edifici, progettazione urbana, architettura del paesaggio, pianificazione urbana, progettazione grafica e interior design.
Il connubio fra le due figure professionali: l’ingegnere edile-architetto
Anche se esistono sostanziali differente fra architetto e ingegnere, in Italia esistono diversi corsi di laurea che tentano di unire le due figure e creare così un professionista versatile e trasversale. BE HYBRID! è lo slogan della facoltà di ingegneria dell’Università Federico II di Napoli, dove è presente da anni il corso di ingegneria edile-architettura. Tale corso raggruppa elementi fondamentali di entrambe le discipline. Si pensi alla storia dell’architettura, la tecnica urbanistica e la composizione architettonica per l’architettura. Ma così come la tecnica delle costruzioni, le costruzioni idrauliche o fisica tecnica ambientale, materie tipicamente del ramo ingegneristico.
Il Corso punta a formare un profilo culturale e professionale di ingegnere-architetto e tiene insieme la formazione umanistica, quella scientifica e quella tecnica in un percorso didattico organicamente disposto in cinque anni, senza soluzione di continuità. L’impostazione didattica, che vede il progetto come momento di sintesi, assicura l’acquisizione di capacità e di professionalità legate a una realtà in continuo divenire e, anche per questo, tende a privilegiare modelli pedagogici innovativi.
Il conseguimento del titolo consente ai laureati, tra l’altro, di iscriversi all’Albo degli Ingegneri, all’Albo degli Architetti o anche a entrambi. L’accesso è a numero programmato in conformità alla Direttiva Europea che assicura la libera circolazione dei laureati nell’intera Europa Unita.