INSPIRE

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INSPIRE (acronimo di Infrastructure for Spatial Information in EuropeInfrastruttura per l’Informazione Territoriale in Europa) è una Direttiva (2007/2/EC del 14 marzo 2007) del Parlamento europeo e del Consiglio dell’unione europea, che ha l’obiettivo di essere un supporto alla stesura di politiche che possono avere un impatto diretto o indiretto sull’ambiente. INSPIRE si basa sulla interoperabilità delle infrastrutture di dati spaziali creati dagli stati membri. Questa direttiva europea è entrata in vigore il 15 maggio 2007. In Italia è stata recepita con il D.Lgs. 32/2010 recante “Attuazione della direttiva 2007/2/CE, che istituisce un’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità Europea (INSPIRE)”.

Le sfide relative alla mancanza di disponibilità, alla qualità, all’organizzazione, all’accessibilità, e alla condivisione di informazioni territoriali, sono comuni a un gran numero di attività e politiche che si interfacciano con vari livelli dell’amministrazione pubblica in Europea. Per risolvere questi problemi è necessario adottare misure di coordinamento tra gli utenti e i fornitori di informazioni spaziali.

INSPIRE si basa sulle infrastrutture per l’informazione territoriale create e gestite dagli Stati membri.

Per sostenere la creazione di una infrastruttura europea sono stati specificati i seguenti componenti dell’infrastruttura: i metadati, l’interoperabilità dei set di dati territoriali (come descritto negli allegati I, II, III della direttiva), i servizi di dati spaziali, i servizi di rete, i servizi di condivisione dei dati, procedure di monitoraggio e di reporting.

INSPIRE non impone la raccolta di nuovi dati tuttavia, dopo il periodo specificato nella direttiva, gli Stati membri devono rendere disponibili i loro dati secondo le modalità di esecuzione.[1]

Per interoperabilità in INSPIRE si intende la possibilità di combinare i dati territoriali provenienti da diversi fonti in tutta la Comunità europea in modo coerente. È importante notare che “interoperabilità” è intesa come l’accesso a set di dati territoriali tramite servizi di rete, di solito via Internet. L’interoperabilità può essere raggiunta o cambiando (armonizzando) i dati esistenti o trasformandoli tramite i servizi per la pubblicazione nella infrastruttura INSPIRE.

Per facilitare l’attuazione di INSPIRE è importante che tutti gli stakeholders interessati abbiano la possibilità di partecipare alla fase di specifica e sviluppo. Per questo motivo, la Commissione ha messo in atto un processo di costruzione del consenso che coinvolge gli utenti e i provider insieme con i rappresentanti dell’industria, della ricerca e del governo. Questi attori, organizzati attraverso Spatial Data Interest Communities (SDIC) e Legally Mandated Organisations (LMO)[2] hanno fornito materiali di riferimento, suddividendosi in Specification Drafting Team(SDT)[3], Thematic Working Groups(TWG)[4] e altri gruppi tecnici intersettoriali ad-hoc, partecipando alle consultazioni delle parti interessate.

Questo approccio aperto e partecipativo è stato usato con successo durante lo sviluppo degli allegati I, II e III così come durante la preparazione delle norme sull’interoperabilità dei set di dati spaziali e dei relativi servizi[5]. Il quadro di sviluppo elaborato da ogni SDT mira a mantenere coerenti le specifiche tecniche dei diversi temi. Esso sintetizza la metodologia da utilizzare per lo sviluppo dell’infrastruttura di dati, fornendo un insieme coerente di requisiti e raccomandazioni utili ai fini dell’interoperabilità. I pilastri del quadro sono le seguenti documentazione tecniche:

  • Definition of Annex Themes and Scope: descrive in modo più dettagliato i dati spaziali tematici definiti nella direttiva e, quindi, fornisce un punto di partenza solido per lo sviluppo di specifici aspetti delle tematiche dei dati;
  • Generic Conceptual Model: definisce gli elementi necessari per l’interoperabilità e l’armonizzazione dei dati comprese le problematiche “cross-theme” cioè che interessano più temi. Essa specifica i requisiti degli elementi e dei dati di uso comune, come lo schema spaziale e temporale, la gestione dell’identificatore univoco, la referenziazione degli oggetti, alcuni elenchi di codici comuni, ecc…;
  • Methodology for the Development of Data Specifications descrive come passare dalle esigenze degli utenti a una specifica dati attraverso una serie di misure;
  • Guidelines for the Encoding of Spatial Data definisce come l’informazione geografica può essere codificata per consentire processi di trasferimento tra i sistemi dei fornitori di dati degli Stati membri;
  • Guidelines for the use of Observations & Measurements and Sensor Web Enablement-related standards in INSPIRE Annex II and III data specification developmen fornisce linee guida su come le osservazioni e le misurazioni, secondo lo standard ISO 19156, devono essere utilizzati in INSPIRE;
  • Common data models sono un insieme di documenti che fanno riferimento a diverse specifiche di dati. Tali documenti includono modelli di dati generici per reti, coperture e complessi di attività.

La struttura dei “Data Specification” si basa sullo standard ISO 19131 “Geographic Information – Data product specification”, essa comprende la documentazione tecnica dello schema di applicazione, i vari tipi di oggetti spaziali con le loro proprietà, e altre specifiche delle tematiche di dati territoriali.

In INSPIRE il glossario definisce tutti i termini necessari per la comprensione della documentazione compresa la terminologia derivante da altre componenti (metadati, servizi di rete, condivisione dei dati e monitoraggio). Le Data Specification, in versione 3.0, sono pubblicate come orientamenti tecnici utili a fornire la base per strutturare la norma di attuazione sulla interoperabilità dei set di dati spaziali. Il contenuto della norma di attuazione viene estratto dai Data Specification, tenendo conto della fattibilità a breve e medio termine, nonché delle considerazioni sui costi-benefici. I requisiti indicati nella norma di attuazione sono giuridicamente vincolanti per gli Stati membri secondo la timeline specificata nella direttiva INSPIRE. Oltre a fornire una base per l’interoperabilità dei dati spaziali in INSPIRE, le Data Specification, offrono un quadro di sviluppo sulle specifiche tematiche in modo che i dati possano essere riutilizzati in altri ambienti a scala locale, regionale, contribuendo a livello nazionale e globale al miglioramento della coerenza e dell’interoperabilità dei dati delle infrastrutture di dati spaziali.

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[1] Entro 2 anni dall’adozione delle corrispondenti norme di attuazione per i dati appena raccolti e ampiamente ristrutturati ed entro 5 anni per gli altri dati in formato elettronico ancora in uso.

[2] L’elenco degli iscritti è disponibile attraverso il sito INSPIRE

[3] Ogni SDT è composta da esperti provenienti da Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Svizzera, Regno Unito, e dell’agenzia europea per l’ambiente (European Environment Agency)

[4] I Gruppi di lavoro tematici di cui all’allegato II e III sono composti da esperti provenienti da Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito, Commissione europea e Agenzia europea per l’ambiente

[5] Regolamento (UE) n 1089/2010 recante attuazione della direttiva 2007/2/CE del Parlamento e del Consiglio per quanto riguarda l’interoperabilità dei set di dati territoriali e servizi, pubblicato nel Gazzetta ufficiale dell’Unione europea l’8 dicembre 2010

Il blog di Massimiliano Moraca ( Massimiliano Moraca ) / CC BY-SA 4.0

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