Installazione libera di impianti fotovoltaici sugli edifici, in arrivo nuovo decreto
L’installazione “libera “ di impianti fotovoltaici , solari o termici sugli edifici è al centro dei nuovi provvedimenti che il governo intende intraprendere. A poco tempo dall’approvazione del Decreto Energia, si pensa a quest’ulteriore misura per incrementare, velocizzare e semplificare( speriamo ) la produzione di energia; in questi ultimi giorni si è rivelato una problematica molto importante non restare senza “scorte” date le vicissitudini di guerra che stanno creando non pochi problemi per l’approvvigionamento della maggior fonte che utilizziamo per produrre energia , il gas.
Nuovo decreto “ energia e semplificazioni” di cosa si tratta.
Il conflitto Russo-Ucraino, l’energia che costa sempre di più e la dipendenza energetica come un cappio al collo, hanno smosso le coscienze del governo; presso la commissione parlamentare per le semplificazioni si stanno mettendo sul tavolo le varie soluzioni e proposte. Il governo vuole confezionare un pacchetto di norme per semplificare l’iter di installazione dei pannelli fotovoltaici, termici o solari sugli edifici.
Già nel Decreto Energia si è data importanza a questa questione; infatti è stato inserito all’interno del Decreto la possibilità di installare gli impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici come intervento di manutenzione ordinaria e non come prima, in subordinazione all’acquisizione di permessi, autorizzazioni e burocrazia amministrativa varia.
Lo stesso vale per l’installazione di impianti solari fotovoltaici o termici su strutture e manufatti fuori terra che non siano per forza gli edifici, per la realizzazione di opere funzionali alla connessione alla rete elettrica nei predetti edifici o strutture e manufatti, quindi di conseguenza nelle relative pertinenze.
L’obiettivo dichiarato più imminente è quello di “installare sui tetti di un milione di edifici pubblici pannelli solari, a cominciare dalle scuole”
Cosa contiene il testo
All’interno del testo ci sono importanti provvedimenti che garantirebbero un balzo in avanti del paese non indifferente:
- misure per semplificazione all’installazione di pannelli fotovoltaici, termici o solari, sugli edifici. Non valida però sugli edifici individuati come beni culturali. In quel caso ci sarà una procedura per autorizzazioni semplificate;
- Stipula di parametri che inquadreranno aree e tipologia di edifici sui quali possibile installare automaticamente impianti di energia rinnovabile; siti come centri industriali dismessi, aree agricole abbandonate o non produttive da più di 5 anni;
- Allargamento della platea di casi in cui gli impianti preesistenti non siano sottoposti a valutazione ambientale e paesaggistica;
- Introduzione di una figura come commissario straordinario del Governo (presidente commissione Via Pnrr/Pniec) per la risoluzione delle giacenze riguardanti le richieste di autorizzazione degli impianti già precedentemente presentate;
- Potenziare le unità dedicate alle autorizzazioni per impianti Fer nell’ambito della rosa dei 1.000 esperti;
- Creare maggiore formazione verso enti del territorio, riguardo le procedure autorizzative e sugli interventi di semplificazione;
Snellimento delle procedure
La deadline è il 2026; il provvedimento vuole semplificare e velocizzare le 600 procedure, 200 già entro il 2024.
Inoltre diminuire termini di conclusione dei procedimenti amministrativi ai controlli sulle attività economiche;
Eliminare inutili adempimenti;
Digitalizzare lo Sportello unico delle attività produttive (Suap) e dello Sportello unico dell’edilizia (Sue);
Snellire interventi in favore dei disabili (che saranno esonerati da visite e adempimenti).
Il passo più importante, avvio alla digitalizzazione
Il processo di digitalizzazione completa è ormai atteso da anni, non facile attuare un cambiamento epocale in un parco amministrativo tecnico non giovanissimo di età; ma tappa fondamentale verso un netto miglioramento del sistema paese. l’ampliamento dei servizi anagrafici digitali è uno dei prossimi ed immediati passi. con l’aumentare il numero dei certificati scaricabili è certamente un grosso salto in avanti. Fondamentale è certamente l’interoperabilità delle principali banche dati. Forse la battaglia più ardua Ci sono ad oggi 32mila amministrazioni e migliaia di banche dati che non dialogano tra di loro; bisogna creare una rete interconnessa per farle muovere in relazione.