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L’intonaco armato, una tecnologia a tutela del patrimonio edilizio

Negli ultimi anni, fra le varie tecnologie e metodologie di consolidamento strutturale, si è fatto strada nel panorama europeo un nuovo tipo di intonaco: il CRM. L’intonaco armato CRM, il cui acronimo sta per Composite Reinforced Mortar, è una tecnologia di nuova generazione, applicabile ad edifici da consolidare e rinforzare strutturalmente.

Come funziona l’intonaco armato

La tecnologia consiste in un’armatura di rinforzo formata da reti e angolari preformati in carbonio o in fibre di vetro, annegati in una malta strutturale a base di calce. Le reti e gli angolari vengono collegati tra di loro tramite connettori anch’essi realizzati in fibra di vetro, e il tutto è poi solidarizzato alla struttura esistente tramite ancoranti chimici.

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Questa tipologia di intervento conferisce alla struttura un miglioramento strutturale omogeneo e diffuso, con elevate caratteristiche meccaniche e di duttilità, con un modesto incremento della rigidezza strutturale. La progettazione degli interventi di rinforzo in intonaco armato è regolata dalla circolare ministeriale applicativa delle NTC18 Cap. 8.5.3. La suddetta circolare definisce la logica da seguire per la progettazione degli interventi, basata sui risultati di una fase di valutazione che si serve, oltre che su dati visivi in situ, anche sulle documentazioni a disposizione. L’obiettivo è quello di evitare lo sviluppo di meccanismi locali o fragili, tesi a migliorare il comportamento della struttura nella sua totalità.

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Per quanto concerne le caratteristiche prestazionali dei sistemi di rinforzo CRM, quelle meccaniche in particolare possono essere fortemente condizionate dalle sollecitazioni termiche, anche in relazione alla presenza di componenti polimeriche all’interno della malta. Infatti, uno dei maggiori problemi delle malte ad elevato tenore di cemento è l’eccessiva rigidità che rende la miscela indurita, soggetta a pericolo di fessurazioni, quando soggetta a compressione. Riguardo la reazione al fuoco, il prodotto è classificato come appartenente alla classe F, salvo diversa indicazione del fabbricante.

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Quando applicare il CRM

A posteriori di questa panoramica, è possibile delineare una breve lista d’interventi per i quali è possibile applicare nell’immediato il CRM:

  • il miglioramento e l’adeguamento sismico di edifici storici e vincolati;
  • interventi strutturali, soprattutto a seguito di eventi sismici);
  • il consolidamento di strutture in stato di degrado.

Per ognuno di questi interventi è possibile ottenere degli evidenti vantaggi rispetto ai metodi tradizionali, come una complessiva riduzione della rigidezza, rispetto all’utilizzo di una rete elettrosaldata, una riduzione del fenomeno di corrosione e un aumento della massa, dato da una distribuzione più eterogenea le azioni.

Proprio l’Italia dell’ultimo decennio potrebbe giovare di questa nuova tecnica, in virtù dei tanti terremoti e dei tanti disastri e strascichi, edilizi e non, che ne sono conseguiti, per tutelare un patrimonio edilizio testimone di storia e cultura. L’intonaco armato CRM prevede interventi a costi e tempi ridotti: si pensi che la spesa per il consolidamento si aggira intorno ai 300 euro al metro quadro, alleggeriti dalle detrazioni fiscali, seppur parziali e spalmate nel tempo. Resta poi dovere degli addetti ai lavori valutare ogni tipo di possibilità per salvaguardare un patrimonio di identità non solo nazionale, ma anche mondiale.

Articolo di Mariano Iengo

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