Italiani non ancora pronti a raggiungere gli obiettivi “green” imposti dell’Europa
La popolazione italiana non è affatto pronta ai cambiamenti imposti dall’Unione Europea al fine di ridurre, fino ad eliminarle completamente, le emissioni inquinanti: è questo ciò che emerge, in maniera piuttosto nitida, da uno studio a cura di Change Unipol elaborato da Ipsos.
Gli obiettivi “green” fissati dall’Unione Europea
Abbiamo già parlato, negli scorsi giorni, della ormai nota Direttiva Europea denominata “Case Green”, questo l’articolo in cui si possono individuare informazioni approfondite, ma ricapitoliamo brevemente di che cosa si tratta.
L’Europa si è posto l’ambizioso obiettivo di azzerare del tutto le emissioni inquinanti nel 2050, ma vi sono anche obiettivi più impellenti, di pensi a quello di far raggiungere a tutti gli edifici, come obiettivo minimo, l’appartenenza alla classe energetica E entro il 2030.
Le modalità con cui ci si può muovere per raggiungere quest’obiettivo sono molteplici: si possono eseguire interventi importanti come la realizzazione di cappotti termici e la realizzazione di pannelli solari, ma anche operazioni tecnicamente molto più semplici possono essere di grande aiuto per rendere più efficienti gli immobili, come l’installazione di caldaie di ultima generazione e di condizionatori ad elevata efficienza energetica, come sono i climatizzatori in vendita online su ByTecno.
Solo l’8% degli italiani adeguerebbe la propria abitazione
Sicuramente efficientare gli edifici italiani, come anche di tutti gli altri Paesi europei, non può che essere utile, ma come si diceva in precedenza si tratta di un qualcosa a cui i cittadini italiani non sono pronti.
Nello studio targato Change Unipol-Ipsos è emerso infatti che appena l’8% degli italiani effettuerebbe questo tipo di interventi sulla propria abitazione, sebbene negli ultimi tempi si siano compiute numerose opere di questo tipo grazie ai molteplici bonus messi a disposizione dallo Stato.
È proprio questo uno degli aspetti che sembrano essere maggiormente critici: se in questi anni in cui si è potuto usufruire di svariati incentivi si è riuscito a raggiungere un risultato appena discreto in termini di efficientamento degli edifici, è difficile immaginare che i trend possano crescere nel prossimo futuro soprattutto se i principali bonus attualmente attivi, su tutti il Superbonus, non dovessero essere nuovamente prorogati.
Obiettivi che ad oggi sembrano molto difficili da raggiungere
L’Italia, purtroppo, è un Paese tutt’altro che all’avanguardia per quel che riguarda l’efficienza degli edifici: tantissime costruzioni sono molto datate, e ancora oggi abitate, di conseguenza renderle efficienti richiederebbe delle spese non da poco, spese che solo poche percentuali di popolazione possono permettersi.
A ciò si aggiungono tutte le difficoltà tecniche, di fatto si dovrebbero eseguire lavori praticamente ovunque, come anche a quelle burocratiche.
Ad oggi, dunque, gli obiettivi posti dall’Unione Europea suscitano diverse perplessità in termini di reale fattibilità: sebbene, come detto, riuscire a raggiungerli sarebbe un qualcosa di estremamente prezioso, un cambiamento di massa come quello che viene richiesto sembra difficilmente realizzabile, anche in considerazione del fatto che le spese graverebbero prevalentemente sulla cittadinanza.