L’avanguardia dei paesi asiatici spaventa, ma , ancor di più, spaventa il nuovo progetto cinese di una megalopoli, “Jing-Jin-Ji“, che si stima darà un tetto a 130 milioni di abitanti. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Innanzitutto, cominciamo dal nome. La sigla “JJJ” scelta come nome della nuova città rivela in se un progetto colossale ovvero fondere Pechino con il porto di Tianjin e con l’intera regione dell’Hebei, la provincia che circonda la capitale. «Jing» riassume Beijing; «Jin» sta per Tianjin e «Ji» è un’abbreviazione di Hebei.
Big-Bei, l’appellativo con cui la propaganda dello stato cinese cerca di rendere più simpatico il nuovo progetto, verrà quindi investita della missione di dominare il pianeta secondo una nuova logica abitativa. L’idea si basa su una nuova concezione di urbanizzazione dettata dall’avvento delle tecnologie hi-tech che, in questo modo, chiuderebbero definitivamente l’era delle città industriali dell’Occidente moderno.
Per connettere l’immenso territorio, entro dieci anni saranno ultimate decine di nuove linee ferroviarie ad alta velocità, di autostrade, di canali fluviali e di ponti, di metropolitane, di aeroporti e di tunnel. La nuova megalopoli ingloberà villaggi rurali e città di seconda fascia, scomponendo un territorio di vaste dimensioni e riorganizzandolo secondo nuovi schemi tesi a garantire una migliore circolazione degli abitanti che oggi, almeno secondo le statistiche dello stesso governo cinese, sono costretti a muoversi dalla periferia al centro della capitale in tempi lunghissimi. Nel dettaglio,la nuova megalopoli potrà beneficiare di organizzazione low-cost, eco-compatibilità, trasporti rapidi a 300 km all’ora, auto elettriche, spazi verdi ed energia verde.
L’intera zona troverà di fronte a se parecchie sfide, non ultima quella di tenere sotto controllo il crescente inquinamento atmosferico. A dare una mano, in tal senso sarà l’Italia: il Ministero dell’Ambiente e la Municipalità di Pechino hanno firmato un’intesa tecnica per la realizzazione di un importante progetto che porterà la vasta area Cinese a dotarsi di un sistema all’avanguardia di controllo e monitoraggio delle sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera:
La riduzione dell’inquinamento – spiega lo stesso Ministro dell’ambiente in una nota stampa – è il primo ambizioso obiettivo di questo progetto. Nel quadro dell’intesa siglata con la capitale cinese di circa 1,7 milioni di Euro, l’Italia contribuirà offrendo tecnologia e assistenza tecnica volta a misurare, caratterizzare e monitorare le sorgenti di inquinamento atmosferico, con particolare riferimento al particolato fine (PM 2,5), considerato uno degli elementi maggiormente inquinanti nei contesti urbani.
Poi c’è la questione economica. Il Presidente della Repubblica Cinese, Xi Jinping, ha detto che integrare e coordinare lo sviluppo della regione intorno a Pechino in termini di funzioni amministrative, di distribuzione delle industrie, trasporti, servizi urbani, eviterà doppioni, sprechi, inefficienze dovuti all’inutile concorrenza tra città vicine per gli stessi settori di business.
Tutto questo sarà realizzato anche in vista delle olimpiadi invernali del 2022, che si terranno vicino la Grande Muraglia Cinese.