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La Cassazione ha deciso che non puoi più cucinare | Dai fastidio agli altri condomini: ti becchi una denuncia per molestie

interno di tribunale

La legge desidera fare chiarezza (pixabay.com) - www.buildingcue.it

La giustizia lo ha stabilito: non puoi più cucinare. Disturbi gli altri condomini, con rischio di denuncia per molestie

Ci sono momenti in cui l’atmosfera di intimità della propria casa sembra sparire, sopraffatta da fattori esterni. La vita in condominio, con le sue molteplici sfide, può diventare un terreno minato da tensioni sottili che si accumulano nel tempo.

A volte, è sufficiente un rumore persistente, un passo eccessivamente pesante o, più frequentemente ed incredibilmente di quanto si pensi, un odore, persino!

Ed è qui che sorgono i conflitti. Cosa accade quando i confini tra il proprio spazio e quello altrui si fanno incerti, ma allo stesso tempo così determinanti per la qualità della vita quotidiana?

In un contesto abitato da diverse persone, ogni gesto, ogni abitudine può diventare motivo di attenzione o di scontro. E la legge si sta adoperando per fare chiarezza.

Cosa fare con gli odori sgradevoli?

Come chiarito anche da Brocardi, l’attuale normativa stabilisce che gli odori provenienti da un appartamento, se considerati eccessivi, possono essere considerati vere e proprie “molestie olfattive”. L’articolo 844 del Codice Civile specifica che fumi, calore ed esalazioni non devono superare la “normale tollerabilità”, tenendo conto delle particolari condizioni del luogo. Pertanto, se un odore di fritto, spezie o simili invade quotidianamente gli spazi comuni o le abitazioni adiacenti in modo intenso e costante, il vicino infastidito ha il diritto di intraprendere azioni legali.

La questione è stata oggetto di attenzione anche da parte della giurisprudenza, in particolare con la sentenza n. 14467/2017 della Corte di Cassazione. La Corte ha chiarito che la formulazione del reato di “getto pericoloso di cose”, previsto dall’articolo 674 del Codice Penale, può estendersi anche alle molestie olfattive. Ciò implica che, se gli odori superano la soglia di tollerabilità, chi li genera potrebbe affrontare sanzioni sia penali che civili.

spiedini alla brace
La questione è stata oggetto di attenzione anche da parte della giurisprudenza (pixabay.com) – www.buildingcue.it

Quando si può effettivamente denunciare

Se un tentativo di dialogo con il vicino si rivela infruttuoso e neppure l’intervento dell’amministratore riesce a risolvere la questione, il condomino ha la facoltà di rivolgersi al giudice. È possibile chiedere la cessazione dell’immissione molesta e, in situazioni gravi, anche richiedere un risarcimento.

Il giudice si avvale spesso di perizie tecniche per valutare frequenza, durata e intensità delle esalazioni. Se viene superata la soglia di tollerabilità, si può configgere una vera e propria molestia ai danni dei residenti. Un aspetto da non sottovalutare, poiché persino l’aria che respiriamo può divenire il teatro di battaglie legali.