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La chiave della costruzione delle piramidi? Un corso d’acqua estinto ha reso possibile la costruzione di 31 monumenti

Illustrazione delle piramidi (Pexels FOTO) - www.buildingcue.it

Illustrazione delle piramidi (Pexels FOTO) - www.buildingcue.it

Questa scoperta getta una nuova luce sulle tecniche di costruzione degli antichi egizi, che utilizzavano un “semplice” corso.

Immagina di scoprire un antico ramo del Nilo, un vero e proprio tesoro sepolto sotto la sabbia egiziana! Gli scienziati hanno recentemente individuato un ramo estinto, che chiamano “Ahramat Branch”, e che si snodava lungo i siti delle piramidi. Questa scoperta è davvero affascinante perché spiega come gli antichi Egizi siano riusciti a trasportare enormi blocchi di pietra per costruire ben 31 piramidi, tra cui la celeberrima Grande Piramide di Giza.

Il ramo era lungo 64 km, largo tra 200 e 700 metri, e in condizioni normali raggiungeva una profondità massima di 8 metri. Immagina la scena: enormi blocchi di granito che fluttuano su acque tranquille, diretti verso i cantieri delle piramidi!

Ma come hanno fatto i ricercatori a scoprire questo ramo nascosto? Hanno utilizzato una combinazione di dati satellitari radar, geofisica e carotaggi del suolo. Il radar ad apertura sintetica del satellite Sentinel-1 ha rivelato il corso del fiume, che giaceva sotto strati di sabbia e terreni agricoli. I campionamenti hanno confermato la presenza di sedimenti tipici di un fiume, con conchiglie e tracce d’acqua sotterranee. È incredibile pensare che sotto i nostri piedi ci siano storie millenarie pronte a essere raccontate!

La scoperta del ramo Ahramat risolve un “mistero” millenario sulla logistica della costruzione delle piramidi. Offre nuovi spunti per la conservazione dei siti archeologici e per capire meglio l’antico paesaggio egiziano. E chissà, il metodo usato potrebbe essere applicato per scoprire altri corsi d’acqua sepolti in regioni desertiche.

L’importanza del ramo Ahramat

Il ramo Ahramat non era solo un corso d’acqua, ma una vera e propria arteria vitale per l’Antico Egitto. Permetteva il trasporto di blocchi di granito estratti ad Assuan, a ben 800 km di distanza, fino ai cantieri delle piramidi. L’allineamento dei siti piramidali lungo questo ramo suggerisce che fosse fondamentale nella pianificazione della loro costruzione.

E non è tutto: i templi di valle, situati alla base delle piramidi, erano direttamente collegati al ramo fluviale e probabilmente fungevano da porti. Purtroppo, il ramo del Nilo si prosciugò a causa di vari fattori, come cambiamenti climatici, accumulo di sabbia portata dai venti del deserto e spostamenti del corso del Nilo nel corso dei secoli. La perdita di questo fiume coincise con la fine della costruzione delle piramidi e il declino dell’Antico Regno Egizio.

Illustrazione dell'antico corso d'acqua (Ghoneim et al., 2024 FOTO) - www.buildingcue.it
Illustrazione dell’antico corso d’acqua (Ghoneim et al., 2024 FOTO) – www.buildingcue.it

Tecniche di costruzione delle piramidi

Parlando di costruzione, le piramidi erano realizzate con calcare locale per la struttura principale, granito di Assuan per le camere funerarie e calcare bianco di Tura per il rivestimento esterno. I blocchi venivano trasportati su chiatte attraverso i canali fino al sito di costruzione. E on erano gli schiavi a costruirle (questo era già risaputo), ma lavoratori specializzati egiziani!

Le stime parlano di 5.000 operai fissi e 20.000 lavoratori stagionali. Questi lavoratori ricevevano salario in cibo, assistenza medica e sepolture dignitose, organizzati in squadre con nomi simbolici, come “Amici di Menkaure”.