La farine del supermercato preoccupa gli esperti | Quantità enormi di glifosato nell’80% dei casi: a rischio la salute dei cittadini
L'incredibile studio condotto sulla farina dei supermercati - Buildingcue.it (DepositPhoto)
In queste settimane le farine del supermercato stanno preoccupando gli esperti a causa di quantità enormi di glifosfato: l’incredibile studio.
Negli ultimi anni diversi esperti di alimentazioni e salute hanno iniziato a sollevare dubbi sulla qualità della farina venduta nei supermercati. La preoccupazione principale riguarda il processo industriale con cui viene prodotta. Questa spesso comporta una raffinazione spinta. La lavorazione elimina gran parte della fibre, dei minerali e delle vitamine presenti nei chicchi di grano.
Di conseguenza quello che arriva sulle nostre tavole è una farina molto calorica ma povera di sostanze benefiche per l’organismo. Un altro motivo di allarme è legato ai trattamenti chimici con cui il grano può essere sottoposto prima della molitura. In alcuni casi vengono usati pesticidi, diserbanti o additivi per migliorare la conservazione e l’aspetto della farina.
Residui di queste sostanze possono finire nel prodotto finale, suscitando preoccupazioni per la salute dei consumatori, specialmente nel lungo termine. Alcuni studi suggeriscono inoltre che l’esposizione prolungata a determinati contaminanti potrebbe essere collegata a problematiche croniche, come disturbi intestinali o reazioni infiammatorie.
C’è poi il problema della standardizzazione del prodotto. Le farine da supermercato sono spesso il risultato della miscelazione di diversi tipi di grani, provenienti anche da paesi lontani, con l’obiettivo di ottenere un prodotto sempre uguale nel gusto e nella consistenza. Ora l’ultima studio preoccupa tutti i consumare.
Farina supermercato, ora preoccupa tutti: l’ultima indagine
Una nuova indagine sulla qualità della farina ha destato preoccupazione tra i consumatori più attenti. La rivista Il Salvagente ha analizzato 14 campioni di farine di uso comune, riscontrando la presenza di glifosato in 11 di essi. Pur essendo i valori rilevati entro i limiti previsti dalla normativa europea, il dato ha riacceso il dibattito sulla sicurezza alimentare. Questo perché il glifosato è considerato un “probabile cancerogeno” dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS.
Tra i prodotti che hanno mostrato livelli più elevati di questa sostanza figurano alcune farine molto diffuse nei supermercati italiani, come Caputo Nuvola Farina 0, Eurospin Tre Mulini Farina 00, Esselunga Farina 00 e Pam Farina 0. Sebbene tutte rispettino ampiamente i limiti di legge, la semplice presenza di glifosato al di sopra della soglia minima di rilevazione analitica ha penalizzato il punteggio finale di queste marche.
Il test de Il Salvagente sulla Farina del supermercato: tutti i parametri considerati.
Il test ha considerato vari parametri, tra cui il livello di pesticidi e la presenza di micotossine. I prodotti che presentavano tracce di glifosato superiori a 0,01 mg/kg hanno ricevuto una valutazione meno favorevole rispetto a quelli in cui la sostanza non è stata rilevata. Va sottolineato che nessuno dei campioni ha superato il limite di legge di 10 mg/kg, ma il controllo accurato del contenuto chimico nelle farine suggerisce quanto sia importante monitorare costantemente la qualità degli alimenti di largo consumo.
Le aziende coinvolte, come Esselunga, Pam e Antimo Caputo, hanno risposto evidenziando che i loro controlli interni avevano registrato valori di glifosato ancora più bassi rispetto a quelli rilevati dall’indagine indipendente. Tutte hanno ribadito il proprio impegno nel garantire prodotti sicuri e rispettosi degli standard europei. Allo stesso tempo il tema resta caldo e conferma come oggi la qualità percepita dai consumatori non si basi solo sul rispetto della leggi.