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La Legge parla chiaro | Non sfratti più i tuoi inquilini: possono anche non pagarti, è dalla loro parte

Legge e affitti (Depositphotos foto)

Legge e affitti (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Inquilini morosi? Ecco cosa dice davvero la legge e cosa possono fare i proprietari se l’affitto non viene pagato.

Trovare una casa in affitto, oggi, non è più una scelta serena come qualche anno fa. Con i prezzi alle stelle e le banche sempre più rigide coi mutui, molti non hanno alternativa: o affitto o niente. È una soluzione pratica, certo, ma che porta anche dietro qualche rischio, per chi affitta e per chi dà in affitto.

Chi sta in affitto spesso non ha un’entrata fissa o comunque deve barcamenarsi tra mille spese. Saltare un pagamento o ritardare di qualche giorno capita, eccome. Anche senza volerlo. Però, anche se a volte ci si scusa e si sistema tutto, altre volte i ritardi diventano un problema più grande.

Quando un pagamento salta, il proprietario deve decidere: aspettare fiducioso o iniziare a muoversi? In genere si cerca prima il dialogo, magari una telefonata per capire se si tratta di un errore o di qualcosa di più serio.

Se però la storia si ripete, la situazione si complica e bisogna iniziare a pensare a misure più ufficiali. A quel punto, la legge offre determinati strumenti per non incorrere subito in diatribe legali. Ma come funzionano le varie tutele?

Quali sono i diritti del proprietario di casa

Non serve che passi chissà quanto tempo: già dopo 20 giorni di ritardo, il proprietario può partire con le pratiche. La legge permette di inviare una lettera formale (anche via PEC) e, se non si risolve nulla, si può andare davanti a un giudice. Il tribunale, ascoltate le parti, può ordinare lo sfratto.

Questo procedimento, anche se prevede dei passaggi tecnici, di solito si conclude abbastanza velocemente se l’inquilino non paga e non si oppone. Il proprietario quindi ha strumenti concreti per tutelarsi. Ma cosa accade invece per l’inquilino?

Affitto (Depositphotos foto)
Affitto (Depositphotos foto) – www.buildingcue.it

Le tutele degli inquilini

La verità è che, pur esistendo delle tutele per chi vive in affitto, il diritto del proprietario resta saldo. Come prevede la legge, una volta superato il limite dei 20 giorni, il proprietario può inviare all’inquilino moroso una diffida formale, sollecitandolo a regolarizzare la posizione entro un termine stabilito, che di solito viene fissato in cinque giorni.

E’ questo il limite entro il quale l’inquilino può agire per sistemare la propria situazione debitoria. Le difficoltà economiche del conduttore possono essere considerate, certo, ma non bloccano il procedimento nel caso in cui la situazione non si risolva.