Quando nell’aprile del 2009 furono completati i lavori e fu inaugurata la Millennium Tower, la città di San Francisco guadagnava con questa struttura un bellissimo grattacielo residenziale con appartamenti di lusso da aggiungere al suo skyline. Nessuno però si sarebbe mai immaginato che questo grattacielo, a distanza di pochi anni dalla sua apertura, avrebbe iniziato a cedere, letteralmente sprofondando nel terreno californiano senza un apparente motivo. E invece nell’agosto del 2016 fu registrato un sorprendentemente abbassamento della struttura con conseguente inclinazione verso nord-ovest, talmente evidente che il grattacielo fu soprannominato la “torre pendente di San Francisco“.
La Millennium Tower è il sesto grattacielo più alto della città di San Francisco e il suo improvviso sprofondamento ha provocato la reazione non solo dei residenti, impauriti, ma di tutte le maggiori testate giornalistiche della città. Che cosa è successo realmente? E come si sta cercando di intervenire?
Il grattacielo di 58 piani, secondo alcuni monitoraggi effettuati da Arup Engineering, è affondato complessivamente di circa 43 cm e in maniera più pronunciata verso la parte nord, dove persiste un’inclinazione di 35,5 cm in copertura, 5 cm in più di quanto misurato a Gennaio 2017, segno che il grattacielo continua a sprofondare. Nonostante questa situazione c’è però una buona notizia che ha parzialmente tranquillizzato i residenti della torre, che hanno pagato da 1.6 milioni a 10 milioni di dollari per acquistare i loro appartamenti e che vedono vicino l’incubo di uno sgombero improvviso. Infatti diversi ingegneri strutturali, chiamati dalla città San Francisco per effettuare delle analisi mirate, hanno assicurato che l’effetto dello sprofondamento sull’edificio è per il momento trascurabile e non significativo ai fini della sicurezza della struttura, la quale è comunque ancora in grado di resistere ad un terremoto di magnitudo 8.
La risposta fondamentale alla domanda di questo problema non è ancora chiara, o meglio c’è un rimbalzarsi di responsabilità tra Millennium Partners e i responsabili della costruzione del Transbay Transit Center, una grande stazione sotterranea in fase di completamento proprio accanto al grattacielo. Millennium Partners accusa che durante la costruzione del Transbay Transit Center è stata estratta troppa acqua dal suolo, situazione che ha causato la compressione della sabbia indebolendo e destabilizzando il terreno sotto il grattacielo, che è quindi scivolato più in profondità; la Millennium Tower infatti poggia su un terreno sabbioso-argilloso appena fuori dal litorale originale della baia di San Francisco.
Dal canto loro i costruttori del Transbay Transit Center affermano con sicurezza che il problema della Millennium Tower stia nelle fondazioni, e che non ha niente a che vedere con i lavori per la costruzione della galleria, che anzi sono iniziati quando il grattacielo dava già segni di cedimento. A sostegno di questo c’è anche una relazione ingegneristica redatta da Arup nel 2010, ovvero prima che iniziassero gli scavi della stazione, che descrive come la torre fosse già scesa all’epoca di circa 25 cm.
Il problema vero è proprio è che le fondazioni della Millennium Tower sono grandi 1/3 di quanto dovrebbero essere realmente in queste situazioni. I circa 900 pali di fondazioni che sorreggono la struttura non sono ancorati nel sottosuolo: sono lunghi solo 28 metri, ben al di sotto dei 61 metri necessari per raggiungere il fondale roccioso che si trova al di sotto degli strati di sabbia e argilla. Un errore evitabile ma sicuramente fatale che è costato nel novembre 2016 una denuncia da parte della città di San Francisco alla Mission Street Developers LLC per aver nascosto il problema ai potenziali acquirenti.
Seppur come detto la situazione secondo gli esperti è sotto controllo, ovviamente si pensa a come intervenire per stabilizzare la struttura, che presenta già crepe e cedimenti soprattutto nella parte nord-ovest del seminterrato e dell’ascensore e nella platea di fondazione in cemento armato. Millennium Partners ha contattato due società di ingegneria, la LERA e la DeSimone Consuilting Engineers, per far tornare la struttura in posizione verticale. L’idea è quella di perforare dai 50 ai 100 nuovi pali di fondazione fino a raggiungere lo strato roccioso, sostenendo i 900 pali già esistenti ed evitando ulteriori cedimenti. In realtà questa strategia era stata già considerata durante la fase progettuale, ma era stata in definitiva scartata perché considerata inutile. Il piano di riparazione è stimato in un costo compreso tra i 100 e 150 milioni di dollari, cifra che per il momento nessuno vuole sostenere perché ancora non si conosce ufficialmente chi sia il responsabile dell’affondamento della Millennium Tower.
Intanto sono stati siglati degli accordi di riservatezza tra la Millennium Partners, i proprietari delle case e chi affronterà le riparazioni per evitare di commentare i progressi di installazione dei nuovi pilastri, segno di non volere quelle fughe di notizie che hanno alimentato il problema in questi mesi.