Dentro l’Amazzonia: lo stadio di Manaus
A cura di Gianluca Cavallo, studente di Ingegneria Civile (magistrale) presso il Politecnico di Bari.
È stato protagonista dell’unica vittoria Italiana nell’ultimo mondiale, quella contro l’Inghilterra, coperto da mille critiche a causa del contrasto tra il costo per la sua realizzazione e lo stato di necessità in cui versa il popolo brasiliano: in questo articolo parleremo dello stadio “Arena de Amazônia” di Manaus.
Il progetto architettonico è stato curato dallo studio GMP di Amburgo ispirandosi a caratteristiche peculiari del luogo come la foresta amazzonica, mentre l’involucro esterno in acciaio richiama la trama della paglia intrecciata per la realizzazione di cestini tipici della regione.
Ma lo studio è stato protagonista anche di altre grandi opere quali: il National Stadium di Varsavia, l’Hörn bringe.
Costruito al posto del vecchio stadio Vivlado Lima sfruttando più del 95% del materiale di demolizione, l’Arena offre una capienza di 41000 spettatori, tra i servizi sono anche disponibili: una suite di lusso, parcheggi sotterranei, sistemi di riciclaggio dell’ acqua piovana e impianti di trattamento delle acque reflue quindi tutto realizzato secondo i moderni standard di progettazione sostenibile e risparmio energetico, inoltre data la posizione geografica ai confini con l’equatore si è cercato di garantire il comfort climatico con particolari quali: zone d’ombra sui posti a sedere, varie aperture per garantire la ventilazione, e il bianco riflettente come caratteristica colorazione delle membrane che poggiano sulle travi d’acciaio.
La copertura delle aree a sedere (Vip e spettatori) è realizzata con travi a cassone (a sezione cava) in acciaio disposte in diagonale secondo uno schema a sbalzo a cui si associano travi secondarie portanti le membrane di rivestimento.
Richiamando vagamente il funzionamento a cupola, l’anello compresso che sporge verso l’interno della struttura e l’anello teso esterno sono le parti principali della struttura primaria poi supportata poi da cuscinetti sferici nei punti base producendo una struttura portante unica.
La scelta di questo sistema strutturale, in particolare la disposizione diagonale delle travi del tetto, è stata fatta per visualizzare il concetto architettonico e per generare una caratteristica progettazione strutturale distintiva.
Le reazioni della struttura del tetto vengono trasferite poi alle fondazioni in cemento armato interrate fino a 2 livelli
Solo una domanda è rimasta irrisolta, cosa ne sarà ora che il mondiale è finito?
Per i più curiosi, è possibile effettuare un “tour virtuale” all’interno della struttura cliccando qui.
Fonti:
www.sbp.de/en/build/show/1798-Arena_da_Amazônia
http://www.gmp-architekten.com/projects.html
http://arenadaamazonia.com.br/