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Lavoro, non fare mai questo | La Legge tutela il tuo datore: ti licenzia su due piedi per giusta causa

Lavoratore licenziato (Depositphotos foto)

Lavoratore licenziato (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Attenzione a ciò che fai sul lavoro: anche un solo errore può costarti caro, perché la legge tutela il tuo datore di lavoro in questo caso.

Nel mondo del lavoro, il rapporto tra dipendente e datore di lavoro si basa su un equilibrio delicato. Fiducia, lealtà e responsabilità sono il collante che tiene in piedi la relazione professionale, e quando uno di questi elementi viene a mancare, le conseguenze possono essere serie. A volte, anche un solo errore può costare caro.

Le regole che disciplinano il lavoro subordinato sono chiare: chi firma un contratto si impegna a rispettare determinati obblighi. Se queste regole vengono infrante, l’azienda ha il diritto di adottare provvedimenti, che possono arrivare fino al licenziamento immediato. Non si tratta di una misura estrema, ma di una tutela per l’organizzazione aziendale.

Alcuni comportamenti, più di altri, possono mettere seriamente in discussione la fiducia tra le parti. E quando la fiducia si rompe, tornare indietro diventa impossibile. Nel corso degli anni, diversi casi sono finiti davanti ai tribunali, contribuendo a chiarire cosa può giustificare un licenziamento per giusta causa.

E proprio di recente, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio importante, sottolineando come alcuni comportamenti possano portare alla perdita immediata del posto di lavoro, senza bisogno di ulteriori verifiche o passaggi intermedi.

Perché questa sentenza è importante

Questa pronuncia ha un peso notevole, perché stabilisce un principio chiaro: se il licenziamento è motivato da una giusta causa, il datore di lavoro non deve dimostrare che il dipendente sia stato colpevole di una serie di infrazioni. Anche una singola violazione può bastare. In questo caso, il lavoratore non è riuscito a dimostrare il contrario, e la sua contestazione non ha avuto successo.

Questa decisione rappresenta un precedente rilevante per tutti i dipendenti e le aziende, ribadendo che la fiducia è un pilastro fondamentale nel rapporto di lavoro. Quando viene meno, le conseguenze possono essere immediate e definitive.

Licenziamento (Depositphotos foto)
Licenziamento (Depositphotos foto) – www.buildingcue.it

Cosa ha deciso la Cassazione

Con l’ordinanza n. 172 del 7 gennaio 2024, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ha stabilito che se un dipendente invia un certificato di malattia falso, l’azienda ha tutto il diritto di licenziarlo su due piedi. Secondo i giudici, un gesto del genere mina in maniera irreparabile la fiducia tra lavoratore e datore, rendendo impossibile qualsiasi possibilità di collaborazione futura.

Nel caso specifico, il lavoratore non solo aveva presentato documentazione non autentica, ma aveva anche violato più volte gli obblighi previsti dal suo contratto. Il tribunale di secondo grado aveva già accertato che i suoi comportamenti rappresentavano una grave violazione delle regole aziendali e giustificavano il licenziamento. La Cassazione ha confermato questa lettura, sottolineando che, in situazioni simili, anche un solo episodio può bastare per interrompere il rapporto di lavoro.