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Le aree comuni in un condominio posso essere trasformate | Fondamentale provvedere a questi passaggi prima di avviare i lavori

condominio in città

Condominio (Pixabay FOTO) - www.buildingcue.it

Modificare gli spazi condivisi richiede attenzione: ecco i passaggi chiave per trasformare le aree comuni condominiali in modo legale e sicuro.

Le aree comuni di un condominio sono spazi condivisi da tutti i condomini, come ingressi, scale, ascensori, cortili e garage. Questi spazi sono destinati all’uso collettivo e la loro gestione è regolata dal codice civile e dal regolamento condominiale.

Qualsiasi intervento su tali aree, come modifiche o migliorie, richiede l’approvazione dell’assemblea condominiale, che deve deliberare con specifiche maggioranze in base alla natura dei lavori proposti. Le decisioni devono rispettare i diritti di tutti i condomini e non compromettere l’uso comune degli spazi.

Per avviare modifiche, è fondamentale presentare progetti chiari e seguire l’iter burocratico previsto, compreso il rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie.

La manutenzione ordinaria, come pulizia e riparazioni, è spesso gestita dall’amministratore di condominio, mentre lavori straordinari, come ristrutturazioni o innovazioni, richiedono un accordo formale e una suddivisione delle spese tra i proprietari.

La trasformazione delle superfici comuni

Quando si intraprendono interventi di recupero e riqualificazione in un edificio, è fondamentale distinguere tra superfici accessorie e superfici primarie. Questa distinzione è essenziale per calcolare correttamente le volumetrie a fini urbanistici e per determinare l’eventuale contributo di costruzione da versare. In particolare, la conversione di spazi comuni a uso abitativo può comportare la creazione di nuove volumetrie utili, aumentando così il carico urbanistico.

Un esempio di tale trasformazione potrebbe verificarsi in edifici dove, spostando l’accesso a un piano superiore tramite una scala esterna, la volumetria interna della vecchia scala potrebbe essere recuperata e riadattata a uso abitativo. Tuttavia, questo tipo di intervento non solo modifica la funzionalità dello spazio, ma comporta un aumento di volumetria che deve essere gestito attentamente per rispettare le normative urbanistiche vigenti.

Condominio con piano terra (Pixabay foto)
Condominio con piano terra (Pixabay foto) – www.buildingcue.it

Conseguenze urbanistiche e normative

La conversione di aree comuni in spazi abitabili implica un incremento del carico urbanistico, il che significa che più persone potrebbero utilizzare le infrastrutture e i servizi esistenti. Questo tipo di intervento richiede, nella maggior parte dei casi, un permesso di costruire, come previsto dal D.P.R. 380/01, per garantire che tutte le opere siano conformi alle norme di sviluppo urbano e non creino squilibri nel tessuto abitativo circostante.

Infine, è importante sottolineare che le superfici comuni condominiali, come previsto dall’art. 1117 del Codice Civile, sono spazi a uso collettivo che svolgono funzioni accessorie per le unità abitative. Qualsiasi modifica che comporti un cambiamento d’uso di tali spazi, come la conversione di una cantina o un sottotetto, richiede una valutazione attenta per evitare di compromettere l’equilibrio urbanistico complessivo dell’edificio.