Architettura

Le city forest di Stefano Boeri

L’archistar Stefano Boeri, noto per il Bosco Verticale (inserito tra i 50 grattacieli più iconici del mondo), è stato incaricato dalla società immobiliare Grupo Karim’s per il progetto che potrebbe cambiare radicalmente l’idea di metropoli urbana. Si tratta delle city forest, un’idea partita proprio dal Bosco Verticale, per rendere più eco friendly le città che, ormai, sono intasate dallo smog. L’architetto ha una sola idea in testa: invertire le sorti del pianeta. E lo fa con un manifesto rivolto a tutti i progettisti del mondo.

Smart City Forest, la nuova città di Cancun

Ciò che sorgerà nella città messicana sarà un polo urbano di circa 5,5 milioni di metri quadrati. 4 milioni, di questi, saranno completamenti ridotti a “verde” con l’uso di circa 7,5 milioni tra alberi e arbusti, nonché vegetali di ogni tipo. Grazie all’uso di queste piante saranno eliminati 120 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Tutte gli edifici saranno dotati di impianti elettrici autonomi alimentati grazie ai pannelli solari. Cosi permettendo alla città di essere libera da fonti non rinnovabili altamente inquinanti.

Rendering della City Forest. PH: stefanoboeriarchitetti.net

La grande novità riguarderà l’utilizzo dell’acqua: un impianto di desalinizzazione renderà potabile l’acqua del mare e dunque renderà la città autonoma anche dal punto di vista idrico. Infine, una società specializzata in mobilità (MIC: Mobility in Chain) si occuperà dei trasporti pubblici e privati che, obbligatoriamente, saranno elettrici.

Forest City Shijiazhuang in Cina

Quella che potrebbe nascere in Messico non sarà la prima città foresta. Nel 2020 sorgerà a Shenzen la ForestCityShijiazhuang. Lo stesso Boeri definisce questa realtà un “prototipo di una città composta da Vertical Forest” (con tanto di marchio registrato a dimostrazione del fatto che è un prodotto di fabbrica Boeri). La città potrà ospitare una popolazione di 100 mila abitanti e da decine di edifici di grandi e medie dimensioni, manco a dirlo, circondate da vegetazione. La superficie totale sarà di oltre 2 milioni di metri quadrati suddivisa in 5 distretti. Ogni distretto sarà composto da residenze, uffici, centri commerciali mentre nel parco centrale saranno disposti un ospedale una scuola e vari centri ricreativi.

Per ridurre le produzioni di CO2 verranno in aiuto le facciate colme di vegetazione le quali hanno la capacità di assorbire più di 1700 kg di CO2 all’anno.

Cairo Vertical Forest un’oasi verde in Egitto

La Nuova Capitale Amministrativa d’Egitto potrebbe ospitare un altro prototipo di città green nel 2022. Di grandezza decisamente minore rispetto alle precedenti descritte ma comunque con un elevato grado di funzionalità ambientale. Composto da tre edifici alti oltre 30 metri, due dei quali avranno la funzione di residenze private e uno come albergo.

Che sia un progetto di Stefano Boeri lo si capisce dalle facciate completamente rivestite da vegetazione. Oltre le facciate, l’insieme ospiterà circa 350 alberi e migliaia di arbusti che saranno in grado di assorbire una quantità di anidride carbonica equivalente a 7 tonnellate.

Rendering dei tre edifici. PH: stefanoboeriarchitetti.net

Nel sito dell’archistar è possibile spulciare un pannello dedicato completamente alle città foresta.

Nel frattempo che queste idee prendano forma, ogni città sta per assorbire l’impronta di Stefano Boeri:

  • Albania, a Tirana prenderà vita un piano per il recupero del paesaggio (TR030);
  • Losanna, la Torre dei Cedri;
  • Parigi, Foret Blanche;
  • Paesi Bassi, Trudo Vertical Forest;
  • Treviso, Cà delle Alzaie;
Published by
Gianluigi Filippo