L’ingegneria strutturale è ovunque. E a volte serve anche a risolvere problemi creati dagli stessi ingegneri. Il Bridgewater Place, con i suoi 112 metri, è l’edificio più alto della città di Leeds, in Inghilterra. Inaugurata nel 2005, questa torre è stata da subito al centro di molte polemiche perché, a detta di diversi esperti, progettata male per le azioni del vento. Le tante polemiche hanno purtroppo trovato conferma in un incidente nel 2011 che ha causato la morte di Ed Slaney, un passante schiacciato da un camion che si è ribaltato per il troppo vento. Ma cosa centra il grattacielo con questo episodio? E come si inseriscono i dissipatori del vento?
Sin dalla sua inaugurazione, il Bridgewater Place ha mostrato un evidente punto di debolezza: il vento. Leeds è una città molto ventosa ed è importante quindi la corretta progettazione degli edifici alti nei confronti di questa azione. Per questo i progettisti del famoso studio Aedas hanno realizzato cinque nuclei in cemento armato per la stabilità laterale dell’edificio. Con i carichi orizzontali che vengono trasferiti ai nuclei tramite i solai, composti da solette di cemento armato unidirezionali.
Il problema però è sorto solo successivamente, a seguito di una poco accurata o inesistente analisi del vento. Il grattacielo è stabile alle azioni del vento, ma innesca il cosiddetto fenomeno di downwash. I forti venti che impatto la struttura alle quote più alte creano una vera e propria galleria del vento alla base dell’edificio, rendendo incredibilmente pericoloso il transito di pedoni e veicoli all’interno e intorno all’area. A causa di questo effetto il vento alla base dell’edificio può raggiungere anche i 120 km/h. I pedoni vengono quindi travolti dai forti venti, che vengono trasformati in veri e propri uragani. Per motivi di sicurezza, l’amministrazione della città ha deciso di chiudere alcune delle entrate dell’edificio e, in casi estremi, le strade circostanti.
Gli incidenti alla base del grattacielo sono stati diversi. Una persona ha subito una lacerazione quasi fatale del fegato per l’impatto con alcuni oggetti trasportati dal vento. Mentre per poco non si è sfiorata una tragedia con un passeggino con a bordo un bambino di tre mesi spinto in mezzo alla strada e quasi investito. Ma purtroppo la tragedia è arrivata con la morte del 35enne Ed Slaney. A seguito di questo episodio, i proprietari dell’edificio hanno investito quasi 1 milione di euro per la risoluzione di questo errore progettuale.
Le proposta per mitigare l’incredibile effetto del vento è stata sviluppata da Chetwoods Architects, TP Bennett e Buro Happold. L’idea consiste in tre grandi deflettori installati sulla facciata frontale dell’edificio. Di altezza e larghezza variabile, i dissipatori del vento consistono in telai in acciaio rivestiti in alluminio perforato per permettere il passaggio del vento sia sulla superficie che attraverso di essa, riducendone così la velocità.
Il sistema di dissipazione è completato da cinque telai installati al lato dell’edificio che evitano l’effetto di incanalamento del vento. Essi consistono in una serie di deflettori a forma di vela realizzati con una grata in alluminio e posti sulla sommità di due pali. Con la stessa tecnologia è stata realizzata infine una tettoia lunga 65 metri, installata sulla parte laterale dell’edificio all’altezza del primo piano per proteggere l’ingresso principale e i suoi accessi.
L’intero sistema è stato sottoposto ad una serie di accuratissimi test in galleria del vento ed è stato installato nel febbraio 2018. Al momento i dissipatori del vento sembrano funzionare e da ormai 2 anni gli incidenti gravi si sono azzerati.