L’incendio alla Sacra di San Michele
Il 24 Gennaio è accaduto quello che nessuno si aspettava; un incendio inaspettato alla Sacra di San Michele, abbazia che ispirò il “Nome della Rosa”, situata nella provincia torinese. Ad oggi uno dei monumenti più importanti del Piemonte e l’accaduto ha . Nessuna parte del monumento è stato danneggiata. Le fiamme sono state spente poco dopo la mezzanotte e hanno reso inagibili le stanze dei piani rosminiani cosi come alcuni uffici. La parte che è stata interessata nell’incendio è il tetto dell’abbazia, situato ai piedi dell’antica chiesa, che ha subito molti danni.
Quello che traspare è che non ci sia l’intento doloso nell’atto; si è cercato di dare una spiegazione a quanto accaduto. Un mese prima erano cominciati sul tetto dell’abbazia dei lavori come spiega il rettore della Sacra e questo permetteva continue infiltrazioni d’acqua; questo sarebbe potuto essere uno dei motivi dell’incendio, quindi un probabile cortocircuito ma al momento nulla è certo.
“E’ un danno che non fa certo piacere, ma è estremamente contenuto e non crea particolari problemi”. Lo afferma la sovrintendente delle Belle Arti di Torino, Luisa Papotti, arrivata alla Sacra di San Michele con l’assessora alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi.”
E’ stato un intervento difficile da parte dei vigili del fuoco data la posizione elevata in cui si trova l’abbazia e comunque ha limitato i possibili danni come ad esempio il possibile danneggiamento della chiesa. In ogni caso nessuna delle opere architettoniche e oggetti di culto presenti nell’abbazia sono stati danenggiati.
Un evento tragico seppur fortunatamente controllato per un’opera che l’amministrazione comunale di Sant’Ambrogio, in collaborazione con il Politecnico di Torino, nell’autunno del 2015 ha cominciato a promuovere verso la candidatura a patrimonio mondiale UNESCO.