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L’isolante green in nanocellulosa

Materiale nanocellulosico

lantirumore.it

La Nanocellulosa giunge tra l’inventario della nuova progettazione, l’isolante che metterà da parte il famoso polistirene espanso, protagonista di numerosi interventi di isolamento, ma che purtroppo “abbandona” la scena della sostenibilità date le sue carenti proprietà in rapporto alla nuova tecnologia. Ebbene si, il nuovo “mix green” dell’isolamento, risultato di una ricerca finanziata da Swedish strategic foundation (SSF) Svezia, condotta in collaborazione con il Politecnico di Torino, deriva dalla combinazione di nanocellulosa e materiali definiti “green” che conferiscono al prodotto alte prestazioni di isolante termico e proprietà ignifughe del tutto biocompatibili. I dati che preoccupano maggiormente oggi le nostre politiche, sono relativi all’incidenza termica che gli edifici hanno sul consumo globale dell’energia (corposo 10%) e fuor di dubbio tale alternativa di isolamento ne riduce bruscamente tali consumi. Il processo di produzione che riguarda la realizzazione di questo isolante prende il nome di “freeze-casting”. Secondo gli studi portati avanti dal CNR tale processo è definito:

congelando una sospensione acquosa ceramica o ibrida in uno stampo e sublimando poi la fase solvente solidificata. In funzione della tipologia del materiale si può poi effettuare un trattamento termico per consolidare la struttura. La porosità che caratterizza il materiale dopo sublimazione è rappresentata dalla replica dei cristalli di ghiaccio. Controllando il congelamento si possono realizzare architetture gerarchiche con porosità anisotropa, in cui la porosità è prevalentemente costituita da canali unidirezionali intervallati da lamelle di fase ceramica. Ciò rende più efficaci eventuali successivi processi di infiltrazione con altre fasi.

Processo freeze-casting
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Nel caso specifico, si combinano delle sospensioni di nano cellulosa, ossido di grafene e nanoparticelle di sepiolite, permettendo così la produzione di particolari schiume caratterizzate da proprietà estreme di isolamento ed elevata resistenza alla fiamma “doppiando di parecchi laps” i materiali più tradizionali. Una delle peculiari caratteristiche, è l’ultra-leggerezza, nota abbastanza positiva che nel campo strutturale non preoccupa i tecnici, ed il trasporto è di certo agevolato non incidendo in ingombri eccessivi. Diversi test hanno evidenziato una capacità autoestinguente, che conferisce un’ulteriore appunto di sicurezza nell’ eventualità di roghi, ulteriore contrasto con i materiali passati che nella maggior parte dei casi ne rappresentavano la causa d’insorgenza di parecchi incendi. Infine, non di certo per ordine d’importanza, l’ecosostenibilità caratterizzata dalla matrice “green” che non necessità di additivi ignifughi, i quali risultavano particolarmente usati nei composti tradizionali, rappresentando una grave minaccia di inquinamento sia per l’ambiente che per l’uomo.