Los Angeles: palline nere per preservare l’acqua
Novantasei milioni di shade balls (palline-ombra) dal costo complessivo di 34,5 milioni di dollari
Dopo l’iniziativa degli agricoltori di ridurre del 25% il consumo di acqua, in California l’ultima arma contro la siccità sono delle palline nere. Nello specifico, il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti scrive su facebook:
“Los Angeles ha appena completato il progetto per proteggere la riserva d’acqua distribuendo le shade balls sulla sua superficie, mantenendola pulita e sicura”
La soluzione è stata studiata dal Department of Water and Power e l’oggetto in questione è l’Ivanhoe Reservoir (questo bacino idrico verrà sostituito in futuro da una cisterna sotterranea). I problemi da affrontare sono stati principalmente due:
- Ogni anno, a causa del grande caldo, evaporano circa 300 milioni di galloni di acqua.
- Lo ione bromuro, naturalmente presente nell’acqua e il diossido di cloro, aggiunto come disinfettante, in presenza della luce del sole reagiscono e formano lo ione bromato, BrO3-, che è un cancerogeno.
Novantasei milioni di shade balls (palline-ombra), questo il numero di palline immesse nel serbatoio da 11 miliardi di litri d’acqua della città di Los Angeles. Le sfere in polietilene sono BPA-Free (libere cioè da Bisfenolo A, composto fondamentale per la sintesi di materie plastiche e sospettato di essere dannoso per l’uomo).
Ogni pallina ha un diametro di circa 10 cm ed è realizzata in polietilene ad alta densità, un polimero termoplastico che si ricava dal petrolio adatto per non rovinarsi al contatto con l’acqua. Secondo i realizzatori, queste palline dovrebbero durare circa 10 anni e non emettono sostanze chimiche nell’aria. Sono di colore nero perché al loro interno contengono carbone che aiuta ad assorbire i raggi UV del sole. Così facendo impediranno all’acqua di evaporare sotto le alte temperature ed inoltre ridurranno anche la crescita incontrollata di alghe e batteri e l’innescarsi di reazioni chimiche tra lo ione bromuro e il diossido di cloro.
Il costo dell’operazione è di 34,5 milioni di dollari, che si traducono in circa 36 centesimi per pallina, e ha permesso di ricoprire una superficie di 175 acri (710.000 m²) dove sono raccolti 3,3 bilioni di galloni di acqua. I responsabili di questa soluzione ecologica hanno scelto di optare per le palline viste le dimensioni della superficie da coprire: il preventivo per la realizzazione di un semplice telo protettivo era di 300 milioni di dollari, una spesa inarrivabile che avrebbe implicato, tra l’altro, la necessità di dividere in due parti il bacino idrico.
Non è la prima volta in cui le palline vengono impiegate per preservare i bacini idrici. Inoltre, chi passerà davanti ai grandi bacini di acqua potabile vedrà uno spettacolo regalato da tutti quei puntini neri che sembrano invadere il prezioso liquido, ma al contrario se ne prendono cura.