Il manifesto degli architetti per fronteggiare la crisi climatica

È il momento di agire poiché i cambiamenti climatici sono la sfida del nostro tempo.” Così 16 capi di stato europei tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno presentato un documento congiunto alla conferenza ONU del dicembre 2018. Gli architetti europei hanno deciso di muoversi in questa direzione attuando delle iniziative per contribuire a contrastare l’imminente crisi climatica globale. In Italia alcuni importanti studi di architettura hanno divulgato il primo manifesto per mobilitare l’intero settore: Italian Architecs Declare Climate & Biodiversity Emergency.

architectsdeclare.com

L’iniziativa

Nel maggio del 2019 un gruppo di studi di architettura nel Regno Unito, tra cui David Chipperfield Architects, Foster+Partners, Zaha Hadid Architects, ha lanciato un’iniziativa che invita il mondo dell’architettura a mobilitarsi per far fronte all’emergenza climatica e tutelare la biodiversità. Tale proposta è stata ben accolta a livello internazionale tanto che i fondatori hanno ritenuto opportuno promuovere una divulgazione più ramificata nei vari paesi. Molti di questi, fra i quali Australia, Norvegia, Islanda, Sud Africa e Nuova Zelanda, hanno già accolto l’appello.

I redattori del manifesto

Il manifesto promosso in Italia porta la firma di otto importanti studi di architettura che sono: Piuarch Studio, Schiattarella Associati, Archilinea, Park Associati, Michele De Lucchi Architects, Fuksas, Labics, ABDR. Ogni studio di architettura può aderire al manifesto sul sito architectsdeclare.

Cosa contiene il manifesto

La crisi climatica e la perdita di biodiversità sono un’urgenza del nostro tempo.

Il mondo dell’edilizia è particolarmente coinvolto in quanto il 40% delle emissioni di biossido di carbonio (CO2) che vengono immesse nell’ambiente sono legate alla sua attività. Pertanto viene chiesto a tutti gli attori del settore di prestare particolare attenzione al soddisfacimento dei bisogni della società in termini ecologici, magari adottando nuovi approcci di lavoro, processi e modelli. È necessario dunque affidarsi alla ricerca e alla tecnologia per ottenere un’evoluzione architettonica ed urbanistica che abbia un impatto positivo sul pianeta. I punti a cui si chiede di prestare particolare attenzione sono:

  • Aumentare la consapevolezza riguardo l’emergenza climatica e la perdita di biodiversità e sensibilizzare i nostri clienti e fornitori circa l’urgente necessità di agire;
  • Sostenere un cambiamento più rapido nel nostro settore verso pratiche di progettazione rigenerativa come anche una più alta priorità di finanziamento da parte del governo per fronteggiarle;
  • Stabilire i principi e le tecniche di mitigazione del clima e della biodiversità come chiave di successo del nostro settore: dimostrato da diversi premi, studi e inchieste;
  • Condividere conoscenze e ricerche a tal fine su base open source;
  • Valutare tutti i nuovi progetti che possano ostacolare un contributo positivo alla mitigazione della crisi climatica e incoraggiare i nostri clienti ad adottare questo nuovo approccio;
  • Riqualificare gli edifici esistenti favorendone un uso prolungato come alternativa più efficiente alla demolizione e alle nuove costruzioni laddove sia possibile;
  • Includere il costo del ciclo di vita, la modellazione del carbonio e la valutazione dell’impatto di occupazione dell’edificio come parte delle fasi di progettazione, per ridurre l’uso di risorse;
  • Adottare più principi di progettazione rigenerativa nei nostri studi, con l’obiettivo di produrre progetti architettonici e urbanistici che vadano oltre lo standard delle zero emissioni di carbonio;
  • Collaborare con ingegneri, imprese, fornitori e clienti per ridurre ulteriormente i rifiuti di costruzione;
  • Accelerare il passaggio a materiali a basse emissioni di carbonio in tutto il nostro lavoro;
  • Ridurre al minimo lo spreco di risorse nell’architettura e nella pianificazione urbana, sia su larga scala che nel dettaglio.
Published by
Lorenzo Iaconinoto