Mutonia a rischio sgombero: il villaggio ricco d’opere d’arte rischia di sparire
![Opere artistiche](https://www.buildingcue.it/wp-content/uploads/2025/02/Sculture-a-Mutonia-Mutonia-Facebook-buildingcue.it_-1024x592.jpg)
Sculture a Mutonia (Mutonia Facebook foto) - www.buildingcue.it
La comunità di Mutonia è in una situazione balenante e rischia di scomparire per sempre. Cosa ne sarà del suo futuro?
Il villaggio di ‘Mutonia‘ sorge a Santarcangelo di Romagna, cittadina di 22.000 anime sita a pochi chilometri da Rimini, cuore pulsante della Romagna, ed è un luogo unico in tutto lo stivale italiano. 35 anni fa un gruppo di artisti, prevalentemente provenienti dalla Gran Bretagna, hanno stabilito qui le proprie passioni e i propri interessi, dando vita ad una meta realmente peculiare.
La Mutoid Waste Company, di cui gli artisti giunti in Romagna facevano parte, si occupava di creare sculture giganti mediante l’impiego di materiali di scarto. All’inizio degli anni ’90 questo gruppo di artisti nomadi ebbero la possibilità di prendere parte al Santarcangelo Festival, rassegna teatrale molto popolare nella zona. La stessa zona che sarebbe diventata l’effettiva casa di una fetta della comunità ‘Mutoid’, che resiste qui ancora oggi, con una trentina di abitanti.
Ma quali sono gli aspetti capaci di rendere ‘Mutonia’ un posto così intrigante, attirando visitatori da tutta Italia e non solo? Le numerose installazioni e strutture realizzate proprio per mano di questo gruppo di artisti, mediante l’impiego di scarti e vecchi oggetti in disuso, che hanno permesso di portare alla luce elementi scenografici simili a robot o cyborg.
Camminare per ‘Mutonia’ sembrerà davvero come trascorrere del tempo in una pellicola o un fumetto steampunk. I ‘nativi’, ossia le sculture realizzate, sono costituite da pezzi di vecchie automobili, camion e roulotte, piloni d’acciaio e lamiera disposti a richiamare il sito di Stonehenge e non solo. Le opere hanno un valore simbolico velato; si tratta di una critica nei confronti del sistema capitalistico e alla società dei consumi, capace, secondo gli artisti, di produrre sprechi incalcolabili.
Cosa rischia il villaggio artistico?
A minacciare ‘Mutonia’ è una sentenza del Consiglio di Stato, depositata lo scorso 29 gennaio, che ha individuato l’insediamento della comunità di artisti, stipati tra camper e roulotte, come abusivo. Il pericolo è che il villaggio possa essere, dunque, raso al suolo. La campana opposta è rappresentata dalla comunità locale, rappresentata dal primo cittadino santarcangiolese Filippo Sacchetti, che ha indicato come ‘Mutonia’ sia parte integrante, nonché anima attiva, della cittadina romagnola.
Già nel 2013 le prime voci di malcontento in merito all’insediamento degli artisti si erano sollevate. Da attribuire, in particolare, a Giorgio Ricci, la cui abitazione si localizzava nelle vicinanze di ‘Mutonia’, che segnalò come la presenza dei ‘Mutoid’ fosse divenuta stabile, lamentando situazioni di ‘disagio e pericolo’, come espresso dal legale del signor Ricci. Il TAR accolse il ricorso di Giorgio Ricci e dispose la demolizione del villaggio, che non venne mai effettuata.
![Scultura](https://www.buildingcue.it/wp-content/uploads/2025/02/Installazione-a-Mutonia-Mutonia-Facebook-buildingcue.it_.jpg)
La disposizione del Consiglio di Stato
Il Comune procedette con l’emanazione di ordinanze, poi ritirate, intraprendendo come strada più consona quella che avrebbe previsto una trasformazione di ‘Mutonia’, in un parco artistico, piuttosto che in un insediamento a tutti gli effetti. L’approvazione da parte delle Soprintendenze per i beni culturali della Regione permise di adottare definitivamente il piano proprio nel 2013. Anche in questo caso un ulteriore colpo di scena frenò il tutto. Il signor Ricci presentò nuovamente ricorso al TAR, poi rigettato dal tribunale, contestando le ordinanze che revocavano la demolizione di ‘Mutonia’.
Negli anni successivi, precisamente nel 2021, Giorgio Ricci decise di appellarsi al Consiglio di Stato, manifestando il disappunto per la mancata risoluzione della problematica legata alle strutture abusive, nonostante il lavoro svolto dal Comune di Santarcangelo di Romagna. Il cittadino ha ottenuto una risposta favorevole da parte dell’organo governativo. All’interno della sentenza, i giudici hanno esposto come il Comune abbia incluso all’interno dell’area da riqualificare e valorizzare, anche strutture abusive, che sarebbero dovute essere demolite.