Nagpur Metro Reach-2: ecco il primo collegamento da record a 4 livelli!
Per le generazioni cresciute a cavallo fra anni ’80 e ’90, probabilmente i LEGO significano gran parte dell’adolescenza. Ore ed ore passate ad assemblare mattoncini colorati seguendo le istruzioni per costruire automobili, astronavi, velieri o castelli. Oppure andando di fantasia ed inventiva, utilizzando i vari pezzi a disposizione per realizzare strutture astratte e che spesso quasi sfidano le leggi della fisica.
L’opera di cui stiamo per parlarvi non arriva a sfidare queste leggi, ma certamente appare come una delle più ardite e particolari degli ultimi tempi. Teatro della storia è l’India, che scrive l’ennesimo capitolo da record di questi ultimi mesi dal punto di vista ingegneristico.
Qui infatti, solo nelle ultime settimane, hanno visto o vedranno la luce:
- il ponte ferroviario ad arco di Chenab, il più alto del paese di questo tipo;
- l’Anji Khad Bridge, il primo ponte strallato ferroviario che “parla” italiano grazie al contributo di Italferr (gruppo Ferrovie dello Stato);
- il Missing Link Project della Mumbai – Pune Expressway, con il Viaduct 2 che diventerà il ponte strallato stradale più alto della nazione.
Opere di rilevanza, che probabilmente rispetto a quanto stiamo per raccontare rischiano comunque di impallidire! Analizziamo dunque il progetto della Nagpur Metro Reach-2, che nulla ha da invidiare alla più fantasiosa costruzione giocattolo!
Ben 4 livelli trasportistici per il corridoio di Nagpur!
Siamo abituati a vedere, nelle nostre città maggiori, soluzioni infrastrutturali particolari per bypassare i problemi di traffico e di pochi spazi fisicamente disponibili. Tunnel metropolitane, gallerie (naturali o artificiali), sottopassaggi o sopraelevate ne sono solo alcuni esempi. Decisamente meno frequente, però, è vedere la contemporanea presenza di alcune di queste opere nello stesso spazio fisico. Ebbene, in India ora è possibile vedere anche questa “torre” di infrastrutture!
Il corridoio trasportistico da record è stata realizzata dalla società di costruzioni indiana Afcons Infrastructures, già citata su questa pagine per aver preso parte ad alcune delle più importanti opere recenti del paese. Nella fattispecie, partendo dal basso si trovano rispettivamente:
– un sottopassaggio veicolare e pedonale esistente, che permette il passaggio al di sotto del piano campagna dell’area circostante;
– la linea ferroviaria passante per Nagpur che interseca il sottopassaggio a quota piano campagna;
– la National Highway (l’autostrada nazionale), che scavalca la ferrovia con un viadotto quasi parallelo alla sottostante strada locale;
– la metropolitana di Nagpur, che passa esattamente sopra l’autostrada con un proungamento verticale delle pile del viadotto.
L’opera a doppio impalcato uno sull’altro, lunga complessivamente 5,3 km, è la più lunga di tutto il continente asiatico. Anche i tempi di realizzazione sono da record, infatti la campata metallica reticolare di luce 80 metri da 1650 tonnellate in corrispondenza dell’intersezione ferroviaria di Gaddigodam è stata posta in opera in soli due mesi. Per la prima volta nella storia indiana, inoltre, una travata d’acciaio (di larghezza pari a 18,9 metri) è stata posizionata scavalcando una linea ferroviaria in esercizio.
La linea metropolitana di Nagpur, corridoio multilivello compreso, è in funzione dell’11 Dicembre scorso, giorno dell’inaugurazione del Primo Ministro indiano Narendra Modi.
Il contesto urbano dell’opera alla base di questa particolare soluzione
Probabilmente, una delle prime domande che sorge spontanea è: “perché complicarsi la vita così?”.
E la domanda è legittima, visto che si tratta di un’opera molto complessa dal punto di vista realizzativo, oltre che impattante paesaggisticamente. D’altronde, in contesti fortemente antropizzati e con pochi spazi liberi a disposizione, questa è una delle poche soluzioni percorribili. L’alternativa sarebbe un’arretratezza trasportistica non sostenibile in un paese che sta facendo del progresso in questo campo il suo cavallo di battaglia.
Eppure in India soluzioni di questo tipo per risolvere i problemi di congestione infrastrutturale non sono nuove. “Questo è ciò che dev’essere fatto in ogni città con crisi spaziale. A Mumbai abbiamo un corridoio di trasporto a tre livelli. Ci sono cavalcavia multilivello all’estero, ma non so di nulla di analogo (al corridoio di Nagpur). A Londra ci sono stazioni metropolitane sotterranee a tre livelli “, ha affermato A.V. Shenoy, esperto di trasporti presso il Mumbai Mobility Forum. Quello che, tecnicamente, risulta un successo totale, non viene così ben visto in ottica organizzativa generale per le città. Lo stesso Shenoy ha aggiunto infatti che una soluzione simile “…rovina l’orizzonte e la strada sottostante non ha luce solare e ventilazione. Ieri ho osservato la situazione sotto le stazioni della metropolitana DN Nagar e Azad Nagar. C’è buio totale anche durante il giorno e inquinamento acustico dovuto ai clacson”.
Parole cariche di rassegnazione per una situazione, quella indiana, invischiata in criticità organizzative e logistiche nelle sue principali città di difficile risoluzione. “Se città e infrastrutture di trasporto sono ben pianificate, tutto questo potrebbe non essere necessario. I cavalcavia non risolvono mai alcun problema. Abbiamo bisogno di una pianificazione basata sul buon senso”, ha chiosato l’architetto cittadino esperto di trasporti Jagdeep Desai.