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Napoli città della cultura 2023, la proposta dei giovani per la ripartenza

E’ stata proposta Napoli come città della cultura 2023 grazie ad una petizione lanciata dal giovane Davide D’Errico presidente di Opportunity Onlus, attiva sul territorio partenopeo. Generalmente la candidatura di capitale della cultura è presentata da piccole città in cerca di rilancio turistico, quindi la proposta risulta essere un po’ controcorrente. Potrebbe essere però l’occasione per avere dei fondi disponibili per investire in aree non valorizzate che potrebbero essere di grande interesse. La città di Napoli è ricca di luoghi incredibili tutelati come beni paesaggistici e naturali; non bisogna dimenticare anche che molti monumenti e l’intero centro storico sono patrimonio protetto dall’UNESCO.

Napoli ha resistito alla pandemia da Coronavirus rappresentando una eccellenza mondiale. I protocolli ideati dai nostri medici e del Cotugno sono stati indicati da tutti come modello da seguire. Tuttavia, l’emergenza sanitaria ha generato anche danni sociali ed economici enormi in questa città. Tra le tante cose cose ha comportato la sospensione di quasi tutte le attività culturali. […] Oggi la sfida per loro e per tutta la città è creare qualcosa di innovativo per diventare di nuovo simbolo di ripartenza e orgoglio nazionale. Come? Utilizzando la più grande ricchezza della nostra terra: la sua bellezza, il suo patrimonio artistico, paesaggistico, culturale, storico e sociale“, commenta così Davide D’Errico alla locale Radio CRC il tema di Napoli città della cultura 2023.

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Non solo valorizzare ciò che si ha quindi, ma anche fare innovazione e progettare il futuro. In questo periodo in cui il turismo non decolla, è importante soffermarsi e programmare nuove attività e attuare idee che potrebbero far ripartire le nostre città con una velocità maggiore. L’attenzione mediatica che ha avuto Matera, quando è stata città della cultura 2019, è un esempio di quanto possa essere importante questa candidatura. Quell’evento portò ingenti somme di danaro che furono spese nella costruzione di infrastrutture per la città, come la stazione ferroviaria di Boeri.

Napoli 2023, il risultato di una rinascita

“Candidare Napoli, “mille culure” e mille culture, a capitale della cultura 2023 significa indicarla come modello di ripartenza, che coniuga l’arte e la tradizione con un disegno di solidarietà che nella città del ‘caffè sospeso’ e dei ‘panieri solidali‘ non lascia indietro nessuno. Significa costruire un modello di sviluppo sostenibile nuovo, che metta insieme l’attrattività del centro storico patrimonio dell’UNESCO con la suggestione dei vicoli di Totò o del vicolo della cultura, simboli di un nuovo umanesimo napoletano”, termina D’Errico a Radio CRC.

In questi anni ci sono stati tanti fenomeni di rinascita nella città di Napoli, che vede finalmente un orizzonte più roseo. Finalmente si sta completando la rete Metropolitana principale e sono in corso i lavori per realizzare una linea secondaria (linea 6) e potenziare quelle già esistenti. Un forte rinnovamento si è avuto anche nel centro storico con nuove attività e servizi ai cittadini e turisti.

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Il vico della cultura, simbolo della nuova Napoli anticamorra

La Opportunity Onlus, che ha sede un due locali confiscati alla camorra nel quartiere Sanità, ha inaugurato nel dicembre 2019 il vicolo della cultura. Una stradina, ove si trova la sede della Onlus, che un tempo era luogo di spaccio mentre ora è riconosciuta come simbolo di rinascita. Qui è nata un’idea davvero particolare. Le strade storiche di Napoli sono caratterizzate dalla presenza di Edicole Votive dedicate ai santi protettori della città. Da una loro intuizione nascono le Edicole Culturali, che al posto delle immagini sacre hanno libri che possono essere presi in prestito. Una vera e propria biblioteca a cielo aperto!

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Marcello Raiano