Grattacieli

Il nido verticale di Milano, il nuovo centro direzionale Unipol

Il nuovo centro direzionale di Unipol Sai è l’ultimo importante tassello che completerà la riqualificazione urbana di Porta Nuova a Milano. Un vasto progetto di rigenerazione urbana e architettonica all’interno del Centro Direzionale che rinnova l’immagine della città di Milano con un nuovo distretto finanziario a livello delle più importanti capitali europee. Il nido verticale rappresenta un ulteriore passo nel futuro, distinguendosi dal panorama architettonico circostante. Una torre elegante, di forma ellittica, che si inserisce in un contesto già fortemente costruito. Per realizzarla si è fatto uso della metodologia BIM, non lasciando nulla al puro formalismo.

Ph: grattacielimilano.it

Il nido verticale

La nuova sede di Unipol Sai è caratterizzata da un design elegante e pragmatico al tempo stesso. Ogni elemento dell’edificio, dal volume al sistema di facciata, dal connettivo interno agli spazi pubblici che circondano la struttura, contribuisce alla creazione di un corpo di fabbrica efficiente. L’edificio si sviluppa su 23 piani fuori terra e 3 interrati. La torre raggiunge un’altezza di quasi 120 m e ha una superficie totale di 31.000 mq. Sul lato sud del nido verticale è previsto un atrio di 75 mq che funge da accesso principale e da spazio di moderazione climatica. L’involucro esterno a doppia pelle è concepito come una sistema dinamico, isola in inverno e limita il surriscaldamento estivo. Questo involucro termina in un’ampia vela in acciaio e vetro ai piedi della torre.

Ph: niiprogetti.it

Il nido verticale si presenta come una torre in acciaio, legno e vetro, con una struttura portante delle facciate con geometria a rete. La torre ospiterà spazi commerciali, un grande auditorium ed uffici. In copertura sarà realizzata una serra-giardino panoramica con area dedicata ad ospitare eventi pubblici e culturali. L’opera si candida ad ottenere una certificazione LEED Platinum.

Metodologia BIM

Nel nuovissimo Centro Direzionale l’applicazione della metodologia BIM ha aiutato tantissimo. Il BIM ha aiutato nella progettazione tridimensionale, nell’organizzazione, nella suddivisione e nello studio dei moduli di facciata, degli attacchi, degli ancoraggi e degli infissi. Ciò che ha reso il progetto di MCA particolarmente impegnativo è stata la complessità della struttura di facciata, che parte da una forma geometrica elementare movimentata alla base ed in cima. Un geometria a rete cilindrica in legno e vetro piuttosto complessa, controllata tramite l’impiego di appositi software che permettono di raggiungere l’obbiettivo del progettista, Tutte le informazioni relative al nido verticale sono state gestite tramite formati aperti. In questo modo si rende semplice il trasferimento dei dati, delle informazioni formali, dimensionali e documentali degli oggetti modellati.

“Uno dei motivi di preferenza delle piattaforme BIM è infatti sempre più legato al metodo di gestione del progetto e, di conseguenza, aumentano le responsabilità manageriali nei termini del coordinamento strategico ed operativo. Questo però implica anche un lavoro propedeutico iniziale di impostazione delle procedure di organizzazione già nel progetto preliminare”.

Maria Persichella, BIM Manager MCA
Ph: betaprogetti.it

Costruttivi

La progettazione costruttiva degli impianti tecnologici viene fatta da Beta Progetti s.r.l. prettamente in BIM. Il modello viene fatto evolvere in concomitanza con il Programma Generale di Realizzazione dell’opera. Attraverso un workflow iterativo, i modelli BIM si evolvono a PIM (con caratteristiche informative rilevate “as-built”) e AIM (con caratteristiche informative per il Facility Management) seguendo un processo di condivisione e validazione di dati e modelli.

Ph: betaprogetti.it
Published by
Lorenzo Iaconinoto