Pensione di accompagnamento, sentenza storica della Cassazione | Ora la possono avere tutti: basta dimostrare di non poterlo fare senza aiuto

Indennità accompagnamento (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Una sentenza storica rivoluziona la pensione di accompagnamento, ora basta dimostrare di non essere autonomi.
Viviamo in una società in cui l’invecchiamento della popolazione è sempre più evidente. Le persone anziane sono una parte importante del nostro tessuto sociale e, spesso, necessitano di cure costanti e di una presenza che li accompagni nelle attività quotidiane.
La pensione di accompagnamento, o indennità di accompagnamento, è un aiuto economico riconosciuto a chi ha gravi disabilità o difficoltà motorie e non è più in grado di svolgere autonomamente le funzioni fondamentali della vita quotidiana, come camminare, vestirsi o mangiare.
Questo contributo non è legato all’età o al reddito, ma esclusivamente alla condizione di salute della persona. Viene erogato per permettere al beneficiario di avere accanto qualcuno che lo assista: un familiare, un badante, oppure una figura professionale.
Quello che spesso non si considera è quanto questa pensione sia fondamentale non solo per la persona malata, ma anche per la sua famiglia. In molti casi, infatti, i figli o i coniugi si trovano a dover rinunciare al lavoro o a ridurre drasticamente il tempo dedicato ad altri impegni per prendersi cura del proprio caro.
L’importanza dei controlli
Certo, come tutte le misure sociali, anche questo tipo di pensione può essere oggetto di abusi o richieste improprie. Per questo è importante che i controlli siano severi e puntuali. Ma ciò non deve farci dimenticare che, nella maggior parte dei casi, l’indennità di accompagnamento è l’unico strumento che permette a una persona fragile di continuare a vivere in casa propria, circondata dai suoi affetti, piuttosto che finire in una struttura dove rischia di perdere anche quel poco di autonomia che gli rimane.
La pensione di accompagnamento è molto più di un semplice aiuto economico: è un segnale di civiltà e di attenzione verso chi ha più bisogno. È un modo per dire che nessuno dovrebbe essere lasciato solo nella fragilità, e che la solidarietà può assumere anche la forma di una piccola ma preziosa somma mensile.

Come la puoi ottenere
L’indennità di accompagnamento dell’INPS può essere riconosciuta anche a chi è autosufficiente in casa, ma non è in grado di uscire da solo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, affermando che la difficoltà a deambulare fuori dall’abitazione, anche senza gravi patologie, può giustificare il diritto al beneficio.
Questo vale, ad esempio, per anziani che vivono in case senza ascensore o persone che non riescono ad affrontare l’esterno senza aiuto, pur essendo autonome tra le mura domestiche. Tuttavia, serve una valutazione medica ufficiale che confermi la necessità di assistenza esterna.