Perchè per spiegare i disastri naturali ci affidiamo alle credenze sui fenomeni paranormali?
Scopri perché, dopo disastri naturali devastanti, le persone tendono a cercare spiegazioni nel paranormale. Esplora qual è il legame.
Il legame tra disastri naturali e la crescente credenza nel paranormale è un fenomeno che tocca profondamente l’animo umano, e fa vedere come la mente reagisce ai traumi e alle emozioni intense. Dopo eventi devastanti come uragani, terremoti, incendi o inondazioni, le persone iniziano a raccontare esperienze che sembrano al di fuori della realtà: presenze invisibili, apparizioni, fenomeni inspiegabili.
Queste storie si diffondono rapidamente, suscitando un rinnovato interesse per il paranormale. Ma perché, in momenti di grande dolore e smarrimento, la nostra mente cerca risposte che vanno oltre la comprensione razionale?
Quando una calamità colpisce una comunità, la distruzione non è solo fisica, ma lascia anche cicatrici invisibili. La perdita di una persona cara, la devastazione di case e luoghi familiari, la sensazione di impotenza possono avere un impatto devastante sulla psiche. Il trauma che ne deriva trasforma la nostra percezione del mondo, facendoci sentire vulnerabili e alla ricerca di spiegazioni.
È in questi momenti che ciò che non comprendiamo o non vediamo viene facilmente interpretato come qualcosa di paranormale. La psicoterapeuta Leslie Hartley Gise, che ha lavorato con le vittime degli incendi alle Hawaii nel 2023, spiega come, dopo un lutto, molte persone iniziano a percepire presenze dei defunti. Queste esperienze, pur avendo una base psicologica, vengono vissute come qualcosa che va oltre il naturale, come se le anime dei cari non se ne fossero mai andate.
Disastri naturali vs fenomeni paranormali, quando la realtà diventa inquietante
Il paesaggio che emerge dopo un disastro naturale gioca un ruolo importante nell’intensificare queste sensazioni di disorientamento. Le città distrutte, le case abbandonate, le strade deserte: tutto appare sospeso in un’altra dimensione, lontano da ciò che conoscevamo come “normale”. In questo scenario di desolazione, la mente ha difficoltà a riconoscere ciò che è reale da ciò che non lo è. Luoghi che prima erano pieni di vita ora sembrano spettrali, e da questo nasce una nuova percezione della realtà.
Le storie di fantasmi non sono solo miti o superstizioni, ma una risposta al dolore e alla paura di fronte all’incomprensibile. Gli antropologi Christine e Todd VanPool spiegano che queste storie aiutano la comunità a elaborare la tragedia. Dopo lo tsunami in Giappone nel 2011, ad esempio, le storie di fantasmi (kaidankai) sono diventate uno strumento per i sopravvissuti di affrontare il lutto e mantenere vivo il ricordo delle persone scomparse.
Disastri naturali vs fenomeni paranormali, quanto impatta la natura?
Le storie di fantasmi non sono solo un modo per esprimere il dolore individuale, ma anche una riflessione su credenze culturali collettive. In molte culture, il paranormale è il modo in cui si affronta la morte, e quando un disastro porta a morti improvvise e collettive, queste credenze diventano ancora più forti. La morte violenta e inaspettata aumenta il bisogno di trovare risposte a ciò che non possiamo comprendere. Il soprannaturale, in questi casi, non è una spiegazione razionale, ma un modo per dare ordine al caos. Inoltre, la disinformazione che circola nei media e le teorie sul paranormale creano terreno fertile per racconti che sfidano la logica. In momenti di grande incertezza, la mente cerca qualcosa che vada oltre la realtà visibile, e il paranormale diventa una sorta di conforto, una via di fuga per affrontare l’impossibile.
L’aumento delle credenze nel paranormale dopo un disastro naturale non è solo una questione di superstizione. È una reazione complessa, che nasce da un bisogno profondo di risposte, di dare un senso a una realtà che sembra priva di spiegazioni. La devastazione fisica ed emotiva spinge le persone a cercare conforto, e in tempi di crisi, credere in qualcosa che va oltre la vita quotidiana può essere un modo per affrontare la perdita e il dolore, un modo per sentirsi meno soli di fronte all’incomprensibile.