Arriva dall’Università di Catania l’idea di inverdire i piloni del viadotto, che sostituirà il ponte di Genova crollato il 14 Agosto 2018, progettato da Renzo Piano. Abbattere 6 mila tonnellate di anidride carbonica che aleggia nel territorio di Genova. Questo è lo scopo di “Carbon Sequestration” , iniziativa nata dalla cooperazione tra il Prof. Rosario Lanzafame, ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente al Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, e l’azienda Planeta Srl.
La ricerca sta avanzando in campo botanico individuando e selezionando quelle piante che hanno grandi capacità assorbenti di anidride carbonica. Questa ricerca potrebbe giovare non solo al nuovo ponte che si vedrà in futuro a Genova, ma anche alla progettazione di nuovi metodi per l’abbattimento di gas che stanno alterando irreversibilmente l’ambiente.
Tutto questo in accordo con quanto presentato dalla Commissione Europea (cosiddetto “Patto dei Sindaci”) atto a promuovere le strategie ecosostenibili attuate dagli enti locali. Lo studio prosegue, con la supervisione dei ricercatori dell’Università, sulla valutazione delle piante che sono in grado di assorbire CO2 in relazione alla superficie disponibile, al tempo in cui viene esposta alla grande massa aeriforme di anidride carbonica, nonché all’esposizione ai raggi solari.
Tale soluzione, oltre a portare beneficio all’ambiente, insieme al Parco del Polcevera darebbe un tocco di modernità dal punto di vista architettonico.
Il debutto di questi piloni potrebbe prendere forma (ipotesi ancora priva di ufficialità) con il nuovo ponte di Genova, la cui ricostruzione potrebbe essere ultimata nella primavera del 2020 essendo stato varato già il primo impalcato del nuovo ponte, ma potrebbero trovare spazio in altre infrastrutture e/o edifici: strade, autostrade, parchi, piazze, facciate di edifici e ambienti urbani ed inoltre ponti e viadotti.
Il Dott. Alfio Sciacca, società Planeta, ha espresso “Abbiamo già inviato la nostra proposta realizzativa al Comune di Genova e alla Struttura commissariale per la ricostruzione del viadotto Polcevera”. Con la speranza che la ricostruzione di questo ponte possa significare, non solo un nuovo inizio per il popolo genovese, ma l’inizio di una rivoluzione ecologica pronto a migliorare la qualità della vita del mondo intero.