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Polistirene espanso o estruso, ecco l’XPS e l’EPS per il “cappotto”

Negli ultimi mesi l’utilizzo di materiali isolanti per coibentare la propria abitazione ha avuto una forte incidenza e diffuso utilizzo. Il cosiddetto cappotto è un sistema costruttivo che permette di isolare e mantenere determinate caratteristiche termo-igrometriche all’interno di un edificio. La scelta del materiale da utilizzare è vasta ed ogni installatore è specializzato a seconda della propria esperienza e formazione. I principali materiali utilizzati sono l’EPS e l’XPS, ovvero rispettivamente il polistirene espanso e il polistirene espanso estruso.

Sia l’EPS che l’XPS provengono dallo stirene; lo stirene è una sostanza già presente in natura; particolarmente possiamo trovarla nei semi di fagiolo, nei semi del caffè, nel luppolo, nelle fragole e nelle noci.

Il polistirene espanso è considerato sicuro per l’utilizzo a contatto di ambienti dello “stare” cioè ambienti in cui si vive per la maggior parte del tempo. Ha ricevuto attestati di sicurezza anche dalla Dangerous Substances Directive ed ancora, ha avuto attestati di stima rilasciati negli anni della CEE.

Polistirene espanso
Fonte: pixabay.com; perle di polistirene espanso

I parametri da considerare

Il materiale denominato EPS (acronimo inglese Expanded Sintered Polystyrene), polistirene espanso sinterizzato, ha una densità di 25 kg per metro cubo. Dietro le dovute sperimentazioni e prove si è capito che l’EPS ha una certa permeabilità sicuramente inferiore ad i materiali fibrosi ma che comunque tiene abbastanza all’acqua. Presenta una conducibilità termica λ = 0,035 W/mK ed una resistenza alla diffusione del vapore acqueo μ = 50. L’EPS viene prodotto in blocchi che raggiungono anche i 4 metri.

Il materiale che con abbreviativo indiciamo con XPS (Extruded polystyrene), polistirene estruso, ha una densità di 35 kg per metro cubo. L’estrusione permette al materiale di avere una struttura a celle chiuse omogenea e stabile; la sua struttura fisica permette al materiale di resistere maggiormente alla compressione e resistere maggiormente all’acqua, di fatto rende quasi impossibile l’assorbimento di acqua. Ha una conducibilità termica λ = 0,035 W/mK ed una resistenza alla diffusione del vapore acqueo molto elevata, μ = 80-230. L’XPS estruso è più compatto, ha una superficie liscia e viene prodotto con misure che si aggirano sui 1,5 metri. Questo materiale è molto usato in ambienti umidi o a contatto con il terreno; si presta bene anche in situazioni di forte sollecitazione da compressione. Può essere usato da solo o in accoppiata con cartongesso con pannelli di legno o laminati in plastica o metallici; insomma è multifunzionale. Trova ampie applicazioni anche per isolare pavimenti, pareti o soffitti.

Fonte: isolconfort.it; pannelli in polistirene ed esempio di taglio con una tagliabalze

Dove trova applicazione il polistirene espanso?

Nella categoria degli isolanti sintetici, tra cui polistirene estruso (XPS) o polistirene espanso (EPS) sono degli ottimi isolanti termici per ciò risultano essere i più diffusi; sono a anche molto convenienti sia dal punto di vista economico che di facilità di messa in posa per gli applicatori.

Il polistirene come materiale isolante per l’edilizia trova applicazione in particolare per: – isolamento a cappotto; – isolamento delle pareti verticali in intercapedine e dall’interno; – l’isolamento dei tetti a falde e dei tetti piani; – isolamento di pavimenti e soffitti.

I pannelli sono fatti da una piccola percentuale di carbonio, di idrogeno e per il 98% di aria. Il materiale si presenta rigido, con un peso ridotto grazie proprio alla sua struttura; la stessa infatti è composta da celle chiuse che trattengono l’aria (migliore isolante naturale), di conseguenza trasferisce al polistirene eccellenti caratteristiche termiche ma al contempo anche meccaniche.

Sughero; fibra di legno; fibra di vetro; lana di roccia; aerogel di silice; nanoresine. Questi sono altri materiali molto diffusi in edilizia. Ognuno dei suddetti materiali ha le sue caratteristiche specifiche. Ma allora quali sono i migliori isolanti termici?

Non solo il più famoso sughero; molto probabilmente il miglior isolante termico per pareti interne, tra gli isolanti naturali troviamo anche la fibra di legno; la fibra di cellulosa e la fibra vegetale come canapa, cocco e juta. Sempre tra materiali naturali abbiamo la fibra di legno, la fibra di legno mineralizzato, la fibra di cellulosa, la fibra di canapa, la fibra di lino, tutti abbastanza diffusi nell’edilizia ma che hanno prezzi e tipo di posa molto differenti e con oscillazioni molto aleatorie. Da precisare che hanno un elevatissimo potere isolante, sia dal punto di vista termico che acustico.

Aspetto ecologico del polistirene espanso

Ogni materiale oggigiorno deve passare al vaglio di disamine ben precise e attuali; il tema ecologico è sempre presente. Doveroso valutare un materiale anche sotto l’aspetto ambientale; quanto inquina, quanto impatta, quanto riesce ad ammortizzare le immissioni di CO2.

Il polistirene espanso sinterizzato tutela e salvaguarda l’ambiente perché l’impiego nel campo edile come isolante consente il miglioramento delle prestazioni termiche degli edifici; la diminuzione del consumo di energia sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento è un dato rilevante. Di conseguenza esiste un forte abbattimento dei consumi energetici degli edifici e delle loro emissioni di CO2 come abbiamo anzidetto. I vantaggi aumentano anche in termini di eco-efficienza ed impatto ambientale.

Spesso Il polistirolo espanso viene visto spesso come forte nemico della natura perché non biodegradabile e se comunemente abbandonato in natura o per strada contribuisce ad accrescere l’inquinamento generale.

L’EPS e l’XPS, come se non bastasse, sono completamente riciclabili; il polistirolo come ben possiamo intuire, va raccolto e immesso nel ciclo della “raccolta differenziata”. Il processo che subisce può essere di macinatura e poi viene nuovamente mescolato a polistirene espanso vergine per ricominciare a riprodurre altri materiali per l’edilizia. L’utilizzo abbastanza diffuso è come inerte leggero in calcestruzzi alleggeriti, malte cementizie e intonaci coibenti e negli alleggerimenti di terreni.

 Ancora viene trasformazione in granulo di polistirene compatto per stampare oggetti: cassette video, grucce per abiti, utilizzando compound a base di PS e HIPS riciclati; ancora si possono creare elementi a profili come addirittura sostituto del legno per produrre recinzioni o panchine.

La triturazione come ulteriore processo, per ottenere materiale drenante anche nel campo dell’agricoltura. Questo riciclo può avvenire fino a 7 volte senza mai deteriorarsi o subire cali prestazionali. Per tali motivazioni scegliendo l’EPS, l’XPS e quindi il polistirene si rispetta l’economia circolare!