Il Ponte identitario, no alle Archistar per lo stretto di Messina
Il Governo Meloni ha chiesto la fiducia sul Decreto Legge che prevede il riavvio della procedura per la realizzazione riguardo il ponte sullo Stretto di Messina; la Camera dei Deputati lo ha approvato apponendo la fiducia.
L’iter legislativo ora segue il suo corso e passa all’esame del Senato; può essere convertito in legge entro la fine del mese di maggio 2023. I voti favorevoli sono 182, i contrari 93. Oltre alla maggioranza, che ha accolto l’esito del voto applaudendo e mostrando soddisfazione.
Una ulteriore questione riguarda il Ponte sullo Stretto: “no alle archistar ma sia firmato da giovani italiani”; Rampelli e Sangiuliano mettono il timbro sull’opera voluta da Salvini.
Il decreto e i punti salienti
La Commissione esamina il testo con all’interno alcuni passaggi importanti;
Disposizioni per le procedure di esproprio, che utilizzeranno “cassetti virtuali”; spazi internet ad accesso riservato; per dematerializzare la corrispondenza diretta e lo scambio di documenti con i destinatari del programma, e utilizzeranno “documenti virtuali” per aumentare la pubblicità e la trasparenza del programma ed evitare la comunicazione indiretta. Sono stati stanziati 150.000 euro al 2024 per l’implementazione del sistema informatico.
Disposizioni in materia di interventi prioritari per l’adeguamento delle infrastrutture; completamento dell’autostrada A19 Palermo-Catania; piano organico finalizzato all’adeguamento del sistema di trasporto pubblico locale e regionale nell’area dello Stretto di Messina; monitoraggio cantieri antimafia del Piano delle opere e delle comunicazioni del Ponte sullo Stretto. Lo stanziamento complessivo ammonta a 7 milioni di euro dal 2024 al 2030.
Un’ Opera di unione ed identità culturale nazionale
La Camera ha anche approvato un ordine del giorno presentato dal vicepresidente della Camera, l’architetto Fabio Rampelli in forza agli azzurri di Fratelli d’Italia. Recepito dal Governo, anche finalizzato a “garantire al ponte sullo stretto di Messina un’identità culturale nazionale, europea e mediterranea“. Nell’ordine del giorno approvato, si legge che il progetto del ponte ,
“potrebbe finalmente diventare esecutivo in pochissimo tempo e tra le sfide più grandi vi rientra sicuramente il coinvolgimento di grandi architetti nazionali in modo da imprimere all’opera una elevata qualità formale, una identità culturale ben precisa e una forte riconoscibilità, che contribuiscano all’affermazione dell’Italia come matrice culturale europea e occidentale”.
Rampelli spiega il perché della sua iniziativa, afferma:
“Al di là degli indispensabili requisiti statici e dell’impiego di tutte le più moderne tecnologie costruttive si sancisce quindi che l’opera diventi il simbolo del genio architettonico che ha strabiliato il mondo proprio partendo dalle conquiste strutturali e dalle soluzioni estetiche provenienti da quel quadrante geografico. L’indirizzo è quello di non fare copia e incolla di altri ponti e viadotti esistenti in ogni angolo del mondo, ma di creare un oggetto originale e ben inserito nel paesaggio e nella storia dei luoghi”.
Una questione di buon senso per dimostrare e sottolineare ancora una volta le abilità, conoscenze, maestranze eccellenti nostrane. Un decreto che lancia anche un ulteriore segnale; l’Italia può essere autosufficiente in ogni campo e quando c’è da stringere le fila e serrare i ranghi il vero carattere tricolore emerge più che mai. In tempi difficili rilanciare imprese, maestranze e professionalità può essere un forte scossone di ripresa, rilancio e fiducia verso un’intera filiera trainante per il paese tutto.
Altre considerazioni sulla proposta di Rampelli
Il nostro Ministro della Cultura, il napoletano Gennaro Sangiuliano, in seguito all’incontro con le giovani promesse del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, aveva replicato:
«Stiamo discutendo di un’importante realizzazione in cui l’Italia sarà protagonista e io ho detto: perché non lasciamo spazio ai giovani? E penso che si farà così».
Altre dichiarazioni non politiche: le dichiarazioni di Ivan Tripodi segretario generale Uil Messina; Michele Barresi segretario generale Uiltrasporti Messina; Nino Di Mento responsabile porti Uil trasporti e Pasquale De Vardo segretario generale Feneal Uil Tirrenica. Tutti esprimono sinteticamente un unico pensiero:
“mentre il cantiere del futuro porto di Tremestieri si è da un anno trasformato in un deserto, con le poche opere realizzate in preda alle mareggiate, non possiamo che apprendere con favore l’impegno finalizzato a commissariare l’importante infrastruttura per accelerare la ripresa dei lavori”.