Quando si tratta di ingegneria estrema, la Cina è sempre un passo avanti a tutti, soprattutto quando si parla di ponti. Infatti nessuna regione ha così tanti ponti tra i più alti al mondo come la provincia di Guizhou, nella Cina sud orientale. Per non far mancare niente, lo scorso 29 dicembre è stato inaugurato il Beipanjiang Bridge Duge, che è diventato ufficialmente il ponte più alto al mondo in termini di distanza tra la sede stradale e il suolo o fiume sottostante: 565 m.
Il Duge Bridge è un ponte strallato che attraversa il canyon del fiume Nizhu, unendo le provincie di Yunnan and Guizhou, con una lunghezza massima della campata di 720 m. Questo ponte a 4 corsie è solo una parte di una rete di strade, ferrovie e ponti lunga quasi 3.000 km che collega Hanghzou, città vicino Shanghai, alle regioni vicine al Tibet, attraversando una regione storicamente impervia, che ha spinto al limite le menti degli ingegneri cinesi.
Questa parte della Cina è infatti ricca di montagne, canyon e fiumi: le rocce calcaree che circondano il fiume Nizhu scendono in maniera così profonda e pendente che gran parte del fiume è in ombra durante tutto il giorno.
Non c’è da meravigliarsi quindi se proprio in questa regione sono stati costruiti alcuni tra i ponti più alti al mondo: tra i primi 20 ponti più alti, ben 10 si trovano nella sola regione di Guizhou. Entro il 2020 questa regione avrà più di 250 ponti alti più di 100 m, dominando in maniera incontrastata questa classifica, nella quale è seguita da un paese che conosciamo bene: l’Italia infatti è la seconda nazione al mondo per numero di ponti con altezza superiore ai 100 m.
Il Duge Bridge ha stabilito anche altri record: è secondo per lunghezza degli stralli e decimo per altezza del pilone principale, 269 m.
Il ponte è costato circa 144 milioni di dollari e la sua costruzione è iniziata nel 2013. Un’altra sfida vinta per l’ingegneria estrema asiatica.