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Una grande opera nasce sempre da una piccola ma fondamentale esigenza, quella di unire due comunità a volte divise per cause di conformazioni naturali da ostacoli come burroni, fiumi, laghi o fiordi. È il caso di parlare di queste grandi opere per dare loro la giusta importanza, dato che si ritrovano a ricoprire un grande compito sociale ed economico.
Oggi prenderemo in esame i ponti strallati in inglese chiamati anche Stay Cable Bridges che rappresentano una sotto categoria dei ponti sospesi.
Tra i ponti record di maggiore importanza vi è il Ponte dell’isola Russkij (in inglese Russki Island Bridge) costruito nel Golfo di Pietro il Grande per collegare la vicina città di Valdivostok con l’isola di Nazimov nel Bosforo orientale in Russia. Un ponte i quali costi sono stati stimati a circa 1 miliardo di dollari americani.
Esso attualmente detiene il record del mondo di lunghezza per la maggior lunghezza della campata e cioè di ben 1104 m. Il ponte è stato completato nel 2012 e detiene anche il secondo record di altezza dei piloni, dopo il viadotto di Millau, e quello per gli stralli più lunghi al mondo.
Alla base della progettazione vi era il compito da parte del progettista di assicurare la navigabilità del canale con una altezza a intradosso dell’impalcato di almeno 50 m.
Ma la vera sfida è considerare quelle che sono le condizioni climatiche del golfo che comprendono una escursione termica con temperature che vanno da −31 °C a +37 °C e la velocità dei venti che arrivano fino a 36 m/s, con l’altezza delle onde raggiunge i 6 m. Infine la formazione di ghiaccio invernale che può avere uno spessore fino a 70 cm.
Una particolarità architettonica è che i cavi a loro volta sono stati ricoperte da particolari guaine che si alternano con i colori della bandiera russa rosso, blu e bianco.
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