Ci risiamo: fare o non fare il ponte sullo stretto di Messina? Se ne parla da tanto, da troppo tempo. La Sicilia aspetta, i Governi si susseguono, le infrastrutture non arrivano. Tira troppo vento, è zona sismica, c’è il rischio di infiltrazioni mafiose, l’isola ha bisogno di altro. Ma quell’altro non viene mai fatto e la Sicilia rimane sempre più abbandonata a se stessa. Un nuovo Governo ci riprova: facciamo il ponte! E via con la solita routine di falsi annunci, proposte, petizioni contro il ponte, foto con la posa della prima pietra, progetti alternativi, tunnel ecc. Genova ha un nuovo ponte, il Sud aspetta ancora. Ma adesso c’è l’aiuto dell’Europa e bisogna trovare una strategia per i progetti del Next Generation EU. Quali progetti finanziare? Il ponte? L’alta velocità?
La multinazionale WeBuild si è già dichiarata pronta per realizzare il ponte sullo stretto di Messina. L’amministratore delegato Pietro Salini ha dichiarato che il ponte è stato affidato al Gruppo molti anni fa, dopo 30 anni di analisi e 100 miliardi di lire spesi in valutazioni e pianificazioni. Successivamente è stato deciso di non avviare i lavori per varie motivazioni. Il progetto è pronto e secondo l’a.d. è una grande occasione per attivare posti di lavoro in un’area che soffre drammaticamente il fenomeno della disoccupazione. Il Ponte vale circa 2.9 mld di euro, valore che sale a 7.1 mld considerando le opere di connessione alla struttura. Un progetto che potrebbe essere realizzato anche per fasi successive, sfruttando le risorse del Recovery Plan.
“è difficile spiegare il motivo per cui il Ponte sullo Stretto non è ancora stato costruito, sicuramente è un discorso di lotte politiche. Noi siamo in grado di farlo e si può partire anche subito! E’ un’occasione di lavoro straordinaria per il Sud”
Pietro Salini, A.D. WeBuild
Di recente è arrivato uno stop da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile sulla realizzazione del ponte sullo stretto. Il Ministro Enrico Giovannini ha dichiarato infatti che la struttura, data la sua complessità, non è compatibile con le risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). La strategia per i progetti del Next Generation EU deve essere trasversale e sinergica secondo quanto dichiarato dal Ministro. Il PNRR, coerentemente al Piano Sud 2030, ha l’obbiettivo di riequilibrare il territorio e rilanciare lo sviluppo del meridione. L’obbiettivo del governo dunque, è quello di valutare soluzioni maggiormente condivise per la mobilità e sfruttare i fondi per opere di maggior funzionalità. In quest’ottica è stato trasmesso alle Camere lo studio di fattibilità della linea AV/AC Salerno – Reggio Calabria.
Morale della favola: ne sentiremo parlare e riparlare. Il discorso rimane aperto anche perché parliamo di una struttura che ha già un progetto. Sulla tenuta anti-sismica il progetto è stato elaborato in piena sintonia con l’INGV e il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha già dato il via libera per la realizzazione. Praticamente bisogna solo dare il via alla cantierizzazione e realizzazione dell’opera. La Regione Sicilia ha pubblicato, con il supporto dell’istituto Prometeia, uno studio che valuta un effetto negativo sul Pil regionale di oltre 6,5 Mld di euro l’anno. Realizzare il ponte significherebbe dare nuove opportunità all’isola più grande del Mediterraneo. Ovviamente il progetto Ponte sullo Stretto non risolverebbe tutti i problemi dell’isola. Sarà necessario migliorare le infrastrutture e realizzarne di nuove. Ma prima o poi da qualche parte bisognerà iniziare.