È un periodo decisamente no per i ponti di legno sparsi in giro per il mondo, non c’è che dire. Dopo il terribile incendio che ha di recente completamente distrutto lo storico ponte cinese di Wan’an, una nuova storia dall’altrettanto triste epilogo arriva dal nostro continente, più precisamente dalla Norvegia. Protagonista è il ponte stradale di legno Tretten sul fiume Laagen, crollato la mattina del lunedì di Ferragosto nel Sud della Norvegia mentre su di esso transitavano un’auto e un camion (secondo quanto riportato dalla polizia norvegese, giunta sul luogo dell’incidente poco dopo). Dalle prime indicazioni, poi confermate, l’accaduto non ha fortunatamente provocato vittime.
Il ponte di legno Tretten, inaugurato al traffico solo nel 2012, fungeva da collegamento strategico fra la E6, la principale autostrada direttrice Nord-Sud della Norvegia, e la Strada Provinciale 254 nel comune di Øyer, appena a Nord di Lillehammer (circa 170 km a Nord della capitale Oslo). L’opera era appunto strategica in quanto fungeva da snodo di passaggio per i 900 abitanti del villaggio di Tretten, ed è stato progettato e costruito in sostituzione di una precedente struttura che esisteva dal lontano 1894.
Il vecchio ponte, risalente appunto alla fine del XIX secolo, differiva abbastanza da quello di recente crollato: si trattava, infatti, di una struttura a 2 campate di lunghezza totale pari a circa 120 m e con una luce massima di circa 80 m, costituita da una struttura reticolare in acciaio a via inferiore con un impalcato in legno. Il ponte aveva una larghezza di 3 m e permetteva il passaggio di una sola corsia di veicoli, con un senso unico alternato. In affianco alla struttura reticolare si sviluppava una struttura adibita al percorso pedonale, realizzata con un impalcato flessibile sorretto da tiranti poligonali posti inferiormente al piano di calpestio.
A seguito di parecchie modifiche eseguite sulla struttura alla fine degli anni ’80 del XX secolo (principalmente riconducibili all’incremento locale del traffico veicolare e alla volontà di unificare in un’unica struttura il percorso veicolare con quello pedonale adiacente), si decide di realizzare una nuova opera in sostituzione di questa, ormai considerabile obsoleta.
Il progetto del nuovo ponte ha inizio nel 2003, con le fasi preliminari di ideazione della forma strutturale più idonea con concorso di idee; fra i requisiti da rispettare vi erano la necessità di evitare la realizzazione di nuove pile in alveo, l’impiego di legno lamellare come materiale principale, il rispetto di un franco idraulico maggiore di quello dell’opera precedente e l’inclusione di una nuova intersezione stradale in direzione Est senza stravolgere il tracciato geometrico preesistente.
A vincere il concorso è il progetto realizzato dall’RTI norvegese costituito dallo studio di architettura PLAN Arkitekter, dalla società di ingegneria Norconsult e dall’impresa di costruzioni Contexto. La struttura, secondo il progetto, presenta un’aspettativa di vita di 100 anni, secondo una relazione redatta dai tecnici dell’RTI.
La struttura consiste in una trave reticolare a via inferiore in legno lamellare incollato ed acciaio di forma arcuata ed asimmetrica (per tener conto delle differenti luci imposte dalle pile esistenti) collegata trasversalmente a livello superiore da controventi a K. Il ponte complessivamente è lungo quasi 150 m e largo 10 m e dispone di una strada a due corsie e di un passaggio pedonale incluso, ed è predisposto per tener conto di un eventuale potenziamento dell’autostrada E6.
La polizia locale ha ricevuto una segnalazione da alcuni passanti poco dopo le 7:30 italiane della mattina di Ferragosto del crollo del ponte mentre un camion e un’auto stavano attraversandolo, con la causa del crollo che non è stata immediatamente nota. L’auto è precipitata nel fiume mentre il camion è rimasto sul ponte in posizione quasi verticale su un tratto rialzato dall’acqua con un angolo ripido. Un elicottero ha assistito nelle operazioni di soccorso e ha tirato fuori l’autista del camion, ha detto la polizia. Il conducente dell’auto è riuscito a scendere da solo dal suo mezzo; entrambi i conducenti sono fortunatamente usciti illesi dal crollo.
Il ponte Tretten ha subito un’ispezione insieme ad altri 11 ponti a travatura reticolare in legno lamellare incollato nel 2016 in seguito al crollo del ponte Perkolo, un altro passaggio in legno a Gudbrandsdalen; situato vicino a Sjoa nella valle del Gudbrand, l’opera crollò mentre un autista di un camion lo attraversava, rimanendo leggermente ferito. Questi ponti, a seguito di quel crollo, vengono chiusi dall’ente governativo responsabile delle infrastrutture della Norvegia. L’agenzia ha affermato in un rapporto sul crollo del 2016 che la causa diretta del crollo del ponte fosse un giunto difettoso nella struttura.
Un’ulteriore e più recente ispezione dell’opera risale al 2021 da parte della Norwegian Automobile Federation, a seguito di alcune segnalazioni relative allo stato di salute di questa tipologia di ponti e alla loro sicurezza statica. La portavoce dell’organizzazione, Ingunn Handagard, ha a tal proposito sollevato preoccupazione sull’esito di tali ispezioni, sottolineando quanto sia fondamentale come chi viaggi sulle strade debba essere in grado di confidare che i ponti siano sicuri per la guida.
L’opera, come detto, ha resistito solamente 10 anni, il che ha portato a interrogarsi sul motivo per cui il ponte a travatura reticolare in legno e acciaio sia crollato in modo così drammatico. Ragion per cui alcuni esperti hanno indagato sulle probabili cause del crollo della struttura.
Andrew Lawrence della storica società di ingegneria Arup, che è anche professore in visita in ingegneria del legno all’Università di Cambridge, si è espresso dicendo che le parti in legno del ponte sembravano eccessivamente esposte alla pioggia, il che significa che erano a rischio di degrado. Trattandosi di zone molto delicate quali i collegamenti con le carpenterie metalliche strutturali dell’impalcato, se per qualsiasi motivo quelle connessioni venissero meno a causa di errori di progettazione o degrado per fatica, queste cedono improvvisamente in modo fragile, compromettendo l’integrità strutturale.
Con un’indagine completa da parte dell’amministrazione norvegese delle strade pubbliche e del Consiglio della Contea di Innlandet già in corso, altri ingegneri ed esperti hanno condiviso le loro opinioni su cosa possa essere andato storto. Anche Richard Fish, un consulente indipendente per la gestione del ponte, ha affermato che un’area di potenziale preoccupazione per il ponte di legno Tretten possano essere le connessioni tra le sezioni in legno e acciaio della struttura. Ha anche detto che le foto del crollo suggeriscono un cedimento di uno dei collegamenti del traliccio superiore che, col transito di un carico di notevole intensità, ha raggiunto la resistenza massima.
Probabilmente, come sempre accade in questi casi, il tragico avvenimento è la conseguenza di un insieme di fattori concatenati fra loro, e ciò che purtroppo conta è il triste epilogo di quest’opera d’arte.