Padova è una città ricca di storia e di cultura, ed ospita una delle più grandi piazze d’Europa. Scopri alcuni suoi segreti!
Padova è un piccolo gioiello del Veneto, ricca di storia e di cultura. Per esempio, ospita La cappella degli Scrovegni, affrescata dal famosissimo Giotto, ed è anche un luogo di pellegrinaggio per via della presenta della Basilica di Sant’Antonio di Padova.
Ma una struttura molto affascinante,, ed immensa, è Prato della Valle a Padova. Questa piazza è una delle più grandi d’Europa grazie i suoi 88.620 mq. E’ una struttura a tratti complessa: è caratterizzata da un’area ellittica che ospita un’isola verde, l’Isola Memmia, circondata da un canale.
Questo canale è ornato da statue che raccontano storie di personaggi illustri. Originariamente si prevedevano 88 statue, ma oggi ne possiamo ammirare solo 78, con alcuni piedistalli che rimangono vuoti o decorati con obelischi.
La sistemazione della piazza è ispirata alla tradizione veneta dei giardini patrizi, ma adattata a uno spazio pubblico secondo i principi neoclassici. Insomma, un mix di storia, arte e natura che rende il Prato della Valle un luogo imperdibile.
Partiamo dalle origini! In epoca romana, questa zona era un vero e proprio centro di divertimenti, con il teatro Zairo e un circo per le corse dei cavalli. Ma non è tutto: durante le persecuzioni cristiane, il circo divenne un luogo di martirio per Santa Giustina e San Daniele, i patroni di Padova. Nel Medioevo, la piazza si trasformò in un vivace mercato, con fiere, giostre e eventi come le corse dei “sedioli”. Era il punto di ritrovo per gli uomini liberi e la sede di celebrazioni dedicate ai santi.
Fino al 1767, il Prato apparteneva all’Abbazia di Santa Giustina e, diciamocelo, aveva un aspetto piuttosto “paludoso”. Ma poi, il Senato Veneto decise di renderlo di proprietà comunale. Qui entra in gioco Andrea Memmo, un patrizio veneziano che si mise d’impegno per bonificare l’area con l’aiuto dell’architetto Domenico Cerato. Incredibile, vero? In soli 44 giorni riuscirono a realizzare l’Isola Memmia, i ponti e il sistema di canalizzazione. Le statue che vediamo oggi, scolpite tra il 1775 e il 1883, celebrano personaggi come Galileo Galilei, Antonio Canova, e Francesco Petrarca. Memmo voleva creare un nuovo centro commerciale e culturale, trasformando il prato in un luogo di mercati e fiere.
Dopo l’Unità d’Italia, la piazza fu ribattezzata Piazza Vittorio Emanuele II, ma sai com’è, il nome storico ha sempre prevalso. Oggi, viene anche chiamato “il prato senza erba” per via della sua vegetazione scarsa, ma ora è completamente verde e ha persino un albero originale rimasto. Negli anni ’90, la situazione non era delle migliori e la piazza versava in uno stato di degrado. Ma grazie a un bel po’ di lavori, è stata riqualificata e oggi è uno spazio vivace, perfetto per passeggiate, pattinaggio e incontri sociali, soprattutto nelle sere estive.
Ospita eventi come il Festivalbar (o meglio, ospitava), gare di pattinaggio e feste di Capodanno e Ferragosto, attirando gente da tutto il Veneto. È il posto ideale per divertirsi e godersi la vita! Infine, non possiamo dimenticare i monumenti e l’architettura che circondano il Prato. La Basilica di Santa Giustina, la Loggia Amulea e vari palazzi costruiti tra il Quattrocento e l’Ottocento creano un mix affascinante. La combinazione di elementi neoclassici e architettura variegata dà al Prato della Valle un aspetto unico e inconfondibile.