I premi italiani di Architettura 2023
La quarta edizione del premio italiano di Architettura promosso dalla Triennale di Milano e il Museo MAXXI di Roma vede premiati alcuni nomi molto interessanti sul panorama nostrano. L’annuale riconoscimento consta di alcune tipologie di premiazioni e premi; quest’anno sono:
- Il premio Italiano di Architettura 2023 vinto dal gruppo Atzeni, Manias, Mocci, Serra; pari merito con lo studio ELASTICOFarm;
- Il premio under 35 che va a Studio Ossidiana.
- Il premio alla carriera conferito ad Aimaro Oreglia d’Isola.
- La menzione d’onore va invece a Labics.
Gli esperti della giuria
Il Premio al miglior edificio è stato valutato da un gruppo di esperti, nominati da Triennale e MAXXI. Le candidature sono state ampie e di difficile scelta. Per il Premio under 35, oltre alle segnalazioni degli advisor che sono arrivate puntuali e precise era prevista la possibilità di autocandidarsi e quindi preparare una spontanea candidatura. Per il Premio alla Carriera l’assegnazione è stata fatta direttamente dalla Giuria che non ha esitato a conferire il titolo quest’anno.
In pompa magna la giuria internazionale era composta da:
- Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.
- Nina Bassoli, Curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale.
- Lorenza Baroncelli, Direttore MAXXI Architettura.
- Pippo Ciorra, Senior curator MAXXI Architettura.
- Matteo Scagnol, MoDusArchitects, vincitore del Premio miglior edificio nel 2022.
- Valentina Merz e Lara Monacelli Bani, Atelier Remoto, vincitore di NXT_MAXXI L’Aquila nel 2022.
- Iñaqui Carnicero, Rica Studio.
- Giancarlo Mazzanti, studio El Equipo Mazzanti.
Il Premio per il miglior edificio
Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara a Sini (OR); di Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci, Franceschino Serra.
S-LAB – sede dell’istituto nazionale di fisica nucleare a Torino di ELASTICOFarm.
Per la giuria, che esprime un parere di critica il progetto:
“si colloca nell’area centrale del piccolo abitato di Sini, nella Sardegna interna, con rigore formale e consapevolezza contestuale, cogliendo l’occasione per ricucire una serie di elementi spaziali, espressivi e relazionali del tessuto centrale. Interpretando elementi tipici dell’edilizia spontanea locale e di un’architettura sobria della koiné mediterranea, il progetto agisce in un contesto difficile per rinnovare i nessi di senso con le comunità.”
Così parimente anche il progetto di ELASTICOFarm sale sul gradino più alto del podio.
Un progetto sperimentale e di innovazione; sia dal punto di vista dei materiali che per le tecniche costruttive e la distribuzione dello spazio, un unicum. La giuria premia come:
“uno degli esempi più rappresentativi del lavoro di ricerca linguistico-tecnologica dello studio. Conferisce un forte carattere a una tipologia edilizia teoricamente generica trasformandola in occasione di ricerca. L’edificio, infatti, trasforma la tecnologia tradizionale per gli edifici produttivi, la prefabbricazione pesante in cemento armato, in un’occasione di sperimentazione a tutto campo nella sua relazione con il contesto, e nelle sue declinazioni ambientali, atmosferiche, percettive e paesaggistiche”.
Premio miglior Giovane Progettista under 35
Art Pavillion M., Almere Paesi Bassi, 2022, Studio Ossidiana
All’interno della Biennale di Venezia, attualmente in corso, Tra gli attori protagonisti del Padiglione Italia, Studio Ossidiana conquista l’attenzione con il progetto del 2022 Art Pavillion M., la giuria si esprime:
“coniuga in un unico gesto sintetico le principali caratteristiche del lavoro dello studio, avviato con grandechiarezza seppur da pochi anni, tra ricerca formale e indagine sensibile sui temi ambientali e di relazione interspecie dell’architettura e del paesaggio.”
Premio alla Carriera ad Aimaro Oreglia d’Isola
Classe 1928, Aimaro Oreglia d’Isola ha ricevuto il premio dalla giuria per la sua carriera, arriva corredato da una motivazione unica:
“La carriera di Aimaro Oreglia d’Isola ha nutrito il dibattito architettonico intorno ai temi del rapporto tra modernità e tradizione, naturale e artificiale, territorio e paesaggio, per tutta la seconda metà del Novecento, traghettandoli fino ad oggi, dove ci appaiono più che mai attuali. L’originalità dello studio si impone fin dai primi anni di attività, per arrivare ben presto a scatenare un intenso dibattito a livello internazionale sul senso dell’architettura moderna rispetto alla storia e alle culture locali. Unitamente all’intensa attività accademica e al valore del disegno che costituisce a sua volta un ulteriore percorso di ricerca parallelo, il pensiero e la pratica di Aimaro Oreglia d’Isola hanno dato e continuano a dare un contributo decisivo all’architettura, intesa come palinsesto culturale e come paesaggio.”
Menzione d’onore
Uno degli interventi più significativi di quest’anno, il progetto di restauro, valorizzazione e ampliamento del Palazzo dei Diamanti firmato dallo studio romano Labics a Ferrara.
“l’esempio virtuoso di intervento architettonico come strumento di rilettura e attualizzazione funzionale e culturale di un edificio storico di enorme valore. Il progetto merita il riconoscimento non solo per la sua qualità intrinseca ma anche per essersi affermato nonostante la presenza dei pregiudizi e resistenze pseudo-preservazionisteche ha dovuto affrontare.”
Infine, menzioni anche alle installazioni Paraphernalia dello studio toscano (ab)Normal e a More with Less di orizzontale collocata spazio antistante il MAXXI L’Aquila, tutti tra questi sono collettivi coinvolti nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia di quest’anno.