Mario Cucinella Architects ha completato il suo primo progetto religioso. Si tratta della Chiesa di Santa Maria Goretti a Mormanno, nel Parco Nazionale del Pollino. Un’opera che combina i temi tradizionali della progettazione di edifici sacri, su tutti il mescolarsi dell’architettura con l’arte. Cucinella definisce il suo progetto come una chiesa organica e barocca. Organica in pianta in quanto le sue curve abbracciano i fedeli e si adattano al paesaggio circostante, barocca nella soluzione della piccola finestra che il sole attraversa per illuminare il crocifisso.
L’architettura della Chiesa, i suoi spazi interni, gli interventi d’artista sono le stazioni di un percorso di accrescimento spirituale. Nello studio delle forme abbiamo cercato l’equilibrio: la capacità di coniugare i momenti sacri con la fruizione liturgica della chiesa. Progettare una chiesa è un messaggio di continuità con lo spirito dell’arte che ha attraversato imperturbato i secoli dell’umanità.
Mario Cucinella
Solitaria e monolitica, la chiesa di MCA sembra un foglio leggero che si contorce fra le dorsali del Parco Nazionale del Pollino. La pianta monumentale dalla forma organica si ispira alle chiese barocche. La facciata che si apre sul nuovo piazzale della Chiesa, è caratterizzato da pochi ma essenziali elementi. La Croce sulla facciata è data da alcuni leggeri sfaldamenti dell’involucro che di giorno proiettano l’ombra e al calar del sole si illuminano grazie all’impianto led. Il sagrato si caratterizza come un percorso unico che accompagna i fedeli al portone di ingresso della Chiesa, su cui sono incise le parole di Santa Maria Goretti. Gli arredi sono stati realizzati in stile minimale e austero dal reparto Design di MCA (MC D).
La luce naturale è la grande protagonista del progetto religioso in quanto simbolo del linguaggio cristiano. Secondo quanto espresso da Cucinella, la luce è l’elemento che entra più in sintonia con la parte emotiva di una persona. Ed è per questo che viene messa in risalto all’interno dei luoghi di culto. Una serie di veli traslucidi curvilinei riempiono lo spazio in sommità dell’aula riverberando la luce attraverso le pieghe e generando un gioco di riflessi. La narrazione della via Crucis avviene tramite l’illuminazione di una finestra. Il 6 giugno, data della morte di Santa Maria Goretti a cui è dedicata la Chiesa, un raggio di luce si allinea esattamente in modo da illuminare completamente il crocifisso.
La progettazione della Chiesa ha previsto fin dall’inizio il coinvolgimento di un artista e di un liturgista. Giuseppe Maraniello ha lavorato alle opere in bronzo interpretando il recupero della materia. Don Amilcare Zuffi ha fornito il suo apporto sul tema liturgico affinché simbolismi, suggestioni, aspetti tecnici e funzionali siano in sintonia tra loro. Luce ed emozione sono poi legate indissolubilmente secondo quanto sostiene Cucinella. Esiste infine un contrasto netto tra interno ed esterno. L’esterno è candido e liscio mentre l’interno presenta rivestimento in canapa e calce, con i colori della terra.