L’asse di collegamento Milano – Malpensa protagonista, nei prossimi anni, di uno dei progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana ed extraurbana più importanti d’Europa. Si diluirà fra innovazione architettonica e sostenibilità ambientale e con un occhio a Milano – Cortina 2026.
“Fili: la Lombardia tesse il suo futuro”. Questo è lo slogan, più che mai esplicativo. Con esso viene presentato il Progetto Fili. La presentazione è avvenuta alla presenza, fra gli altri, del Ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini, del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del Presidente di FNM (il principale gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia) Andrea Gibelli.
Il progetto attualmente si trova nella fase di fattibilità. Si configura come uno dei più grandi ed importanti piani di riqualificazione e rigenerazione urbana ed extraurbana dell’intero panorama europeo. Basti pensare che la Regione Lombardia. Essa ha attualmente a disposizione un monte risorse che supera i 210 milioni di euro. Tale patrimonio è frutto della cooperazione in forma di partenariato pubblico privato con (fra le altre) FNM, FerrovieNord e Trenord.
L’obiettivo temporale dichiarato dall’amministrazione è chiaro. I lavori di riqualificazione previsti andranno infatti ultimati entro il 2026. Tale anno coincide con l’appuntamento della 25a edizione delle Olimpiadi Invernali e della 14a delle omologhe Paralimpiadi. Si svolgeranno infatti nel duo cittadino Milano – Cortina d’Ampezzo dal 6 al 22 Febbraio e dal 4 al 13 Marzo. In tal senso la regione lombarda non si sta facendo cogliere impreparata. La pianificazione degli interventi di rigenerazione territoriale sono già in agenza da prima che la candidatura dell’Italia come successore dell’edizione di Pechino 2022 venisse accolta. Inoltre è assolutamente in linea con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU e gli SGDs – Sustainable Development Goals.
La regione si sta preparando per accogliere i futuri flussi di viaggiatori indossando con un assetto fatto di antropizzazione ecologica, sostenibile e di inclusività urbana. Questo andando ad intervenire su una delle proprie arterie trasportistiche nevralgiche quale il collegamento ferroviario fra la città di Milano e l’aeroporto di Malpensa, situato in provincia di Varese.
Lungo i 70 km di tragitto sono previsti importanti interventi di green development, manutenzione e rinnovo. Interventi che riguarderanno alcuni dei principali nodi ferroviari: da Milano Cadorna a Milano Bovisa, passando per Busto Arsizio e Saronno. Tali interventi però, toccheranno le circostanti aree urbane. Ciò in modo da avvolgere gli avventori con scenari caratterizzati da modernità metropolitana che tuttavia non rinuncia al verde e a soluzioni biotecnologiche all’avanguardia.
Per dare l’idea dell’ordine di grandezza degli interventi previsti nel progetto Fili, si elencano alcuni numeri significativi in tal senso:
Uno dei principali cardini del progetto di riqualificazione urbana riguarda l’upgrade tecnico, funzionale e sostenibile dei maggiori snodi ferroviari. Essi infatti vengono attraversati lungo il percorso del treno Malpensa Express da Milano Cadorna all’aeroporto di Malpensa.
Interventi volti ad integrare fra loro la componente trasportistica con quella di fruizione sostenibile e di modernizzazione urbana riguardano anche lo scalo di Milano Bovisa, porta diretta di accesso alla città di Milano dall’aeroporto di Malpensa. In questo centro sorgerà del nuovo headquarter del Gruppo FNM. Inoltre col bando “Reinventing Cities” promosso da FerrovieNord è prevista la realizzazione di un’area di estensione pari a 37’000 mq che presenti soluzioni innovative per contenere le emissioni di anidride carbonica.
Non solo rifacimento di snodi ferroviari milanesi: anche le stazioni di Saronno e di Busto Arsizio, nel Varesotto, saranno oggetto di riqualificazione e rigenerazione urbana. La prima vedrà la realizzazione di un Polo infrastrutturale tecnologico-manutentivo in quel di Saronno Centro (con annesso Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese). Contestualmente si avrà la realizzazione di percorsi ciclopedonali e la riorganizzazione funzionale delle aree aperte. Tutto ciò in prossimità degli accessi alla stazione con interventi sulle superfici esterne. Per la seconda stazione, gli interventi di riqualificazione urbanistica hanno un valore, probabilmente, più profondo. Saranno infatti volti non solo a seguire il leitmotiv dello sviluppo dell’asse Milano – Malpensa, ma anche a recuperare e sviluppare contesti attualmente degradati per una supeficie complessiva di circa 39’500 mq con una serie di interventi che continueranno anche a conclusione di questo progetto.
La componente green e sostenibile, come detto, la fa da padrona nel progetto Fili; oltre alla foresta sintetica pensile di Milano Cadorna, è senza dubbio Piantalalì l’emblema della volontà di realizzare un ammodernamento urbano che strizzi quanto più possibile l’occhio alla salvaguardia ambientale. Per ora si sa solamente quel che riguarda la prima fase di questo imponente intervento di piantumazione, con l’impiego di circa 800’000 alberi per un’areale di 41’000 ettari dislocati nelle aree di pertinenza e di prossimità della rete ferroviaria aventi il multiplo scopo di migliorare la percezione del servizio ferroviario agli avventori, di aumentare il decoro e di incrementare la componente ecologica e sostenibile delle aree urbane coinvolte.
Non può mancare, in un quadro così virtuoso, un modello di mobilità sostenibile; ed ecco qui, per l’appunto, la superstrada ciclabile che collegherà senza interruzioni la stazione di Milano Cadorna con l’aeroporto di Malpensa con un percorso di lunghezza pari a 72.7 km. Questa soluzione permette di ridurre i livelli di traffico veicolare (e, pertanto, di inquinamento) ottimizzando, nel contempo, l’efficienza dei mezzi di trasporto e permettendo di potersi muovere, per diletto o per motivi lavorativi, in modo salutare e green.
A cura di Shadi Abu Islaih