Nel 2019 nell’interporto di Verona sono transitate circa 28 milioni di tonnellate di merci. 8 milioni via treno, di cui una gran parte tramite trasporto intermodale, e 20 milioni tramite trasporto stradale. I treni lavorati al giorno ammontano a una media di 53, arrivando così a 15.950 treni/anno. Gran parte di questi treni lavorati, 14.100, sono relativi al traffico combinato, ed è stato il valore più alto mai registrato. Questi numeri hanno permesso all’Interporto Quadrante Europa di Verona di risultare nuovamente primo nella classifica italiana degli interporti e secondo nelle classifica europea per volume di traffico. L’Interporto gestito dal Consorzio Zai occupa attualmente una superficie di 2.500.000 mq, espandibili fino a 4.200.00 mq, con oltre 100 aziende insediate e più di 10.000 lavoratori occupati.
Il trasporto combinato di merci è una particolare forma del trasporto intermodale in cui la maggior parte del percorso, superiore ai 200 km, avviene tramite ferrovia. Mentre le tratte iniziali e finali, di norma non superiori ai 130 km avvengono via strada. Il trasporto combinato può essere accompagnato (TCA) o non accompagnato (TCnA). Nel primo caso si parla di autostrada viaggiante e consiste nel caricare il mezzo stradale completo su uno speciale carro ferroviario e l’autista in una carrozza passeggeri apposita. Mentre nel secondo caso viene trasportato solo il semirimorchio o cassa mobile o container. Si sta sempre più diffondendo questa modalità di trasporto in quanto, con gli incentivi statali, sta diventando conveniente su distanze di 500-700 km e può essere considerata una modalità di trasporto sostenibile.
Si potrebbe obiettare che il trasporto combinato utilizza il mezzo stradale nelle tratte di accesso ed ingresso. Questo è vero, ma è una scelta obbligata, in quanto è impossibile collegare tutti i luoghi di produzione di merci alla rete ferroviaria. Per questo motivo si sono realizzati gli interporti, in cui convergono via strada le merci dell’area circostante e poi vengono spedite via ferrovia. Il trasporto merci combinato ha anche un lato negativo: l’aspetto economico. Infatti sono necessari grandi investimenti per la costruzione di terminali, di raccordi che lo colleghino alla rete ferroviaria nazionale, e soprattutto per abilitare le linee al transito di carri speciali, quelli con altezza allo spigolo di 4 m e peso assiale fino a 22,5 tonnellate per asse.
Linee ferroviarie percorribili da treni passeggeri, a volte, possono non essere adatte al traffico merci, se non soddisfano requisiti specifici. Un altro capitolo di spesa importante riguarda le unità di movimentazione delle merci che permettono di caricare e scaricare i treni. Esse vengono scelte in base al traffico merci atteso, espresso in TEU.
Sono diversi i fattori chiave che hanno permesso all’interporto Quadrante Europa di Verona di conquistare questa tipologia di trasporto. In primis, la localizzazione geografica rende Verona uno snodo fondamentale. Si trova infatti nella zona di incrocio tra l’Asse del Brennero (corridoio Scandinavo-Mediterraneo) e l’Asse Est-Ovest (corridoio Mediterraneo). Oltre alla posizione, l’interporto ha ricevuto grandi investimenti in mezzi e infrastrutture.
Nell’interporto Quadrante Europa sono presenti 6 binari di appoggio, di sosta e manovra, e 18 binari operativi nei quali i treni vengono caricati e scaricati. A servizio dei binari operativi ci sono varie tipologie di gru atte a movimentare il carico. In particolare nel Quadrante Europa sono presenti impilatori e gru a portale, sia gommate che su rotaia, che permettono una veloce movimentazione della merce tra le modalità di trasporto ferroviaria, stradale e viceversa.
Ultimamente anche il settore logistico si sta avvicinando al concetto di sostenibilità, per trasportare merci in modo da inquinare meno l’ambiente. Il trasporto stradale, insieme a quello aereo, è uno dei modi più inquinanti, se si considera la CO2 prodotta per trasportare 1 tonnellata di merce per 1 km, rispetto a quello ferroviario e marittimo. In particolare sui valichi alpini, luoghi molto sensibili, si sta diffondendo l’autostrada viaggiante (TCA), che permette di attraversare le alpi in modo più ecologico rispetto al trasporto stradale. Oltre che sui valichi, questa tipologia di trasporto si sta espandendo lungo le più importanti direttrici merci, come ad esempio la Linea Adriatica Bologna-Lecce.
di Luca Franca